“Le attività commerciali del nostro paese chiudono. E’ anche colpa nostra”.  Voglio partire da questa affermazione semplice, quanto scontata, per parlare di un tema che a tanti  Cesani  è sempre stato molto a cuore: il commercio nel nostro paese.  Il progresso (se così vogliamo chiamarlo) ha portato alla nascita dei  grandi centri commerciali e delle grandi catene alimentari, che offrono qualche vantaggio agli acquirenti, ma che ci danneggiano indirettamente, in quanto hanno un effetto devastante sull’economia del nostro territorio.  Ognuno di noi in molte occasioni ha spesso manifestato preoccupazione per la chiusura dei nostri negozi, ma nessuno si è mai chiesto, in modo coscenzioso se la causa di ciò fosse anche da attribuire a noi stessi che spendiamo al di fuori del nostro paese, portando i nostri soldi nei paesi limitrofi o nei centri commerciali, lasciando che il nostro commerciante fallisca.

In pochi anni abbiamo assistito al proliferare di grandi catene di negozi, anche sul nostro territorio, che hanno creato un danno nel nostro tessuto economico. Tutto ciò (insieme alla forte tassazione del governo centrale) ha portato al fallimento e alla chiusura di qualche decina di negozi, che erano fonte di sostentamento e di sopravvivenza per nostri concittadini e non solo. Inoltre si parla tanto di mancanza di lavoro. Penso che proprio favorendo l’economia del nostro paese si può far in modo che nascano nuove prospettive, dando lavoro a molte persone, e a tanti giovani di Cesa.

Vi suggerisco, se abbiamo a cuore le sorti del nostro paese e se vogliamo che migliori, di spendere a Cesa: se compriamo dal panettiere sotto casa, e lui usa quei soldi per comprare la verdura dal fruttivendolo dietro l’angolo, che a sua volta compra una stufa dal rivenditore locale, i soldi circolano nella nostra cittadina, la crisi si allontana e meno negozi finiranno per chiudere, è la naturale conseguenza. Al contrario, regalare i nostri risparmi ai forestieri, ai centri commerciali e nei paesi limitrofi equivale ad un lento, ma inesorabile, suicidio economico di Cesa.

Tutto ciò si riperquote negativamente con effetto domino anche sul bilancio del nostro comune, per questo spendere nel nostro paese può inoltre consentire, oltre che ad un negozio in meno di non fallire, un maggior incremento di risorse alle casse comunali facendo in modo di mettere in atto, iniziative ed  eventi per il nostro paese (avendo più risorse, rivacate dal commerciante che paga le tasse). In questo modo potremmo avere miglioramenti anche da un punto di vista ricreativo, culturale e sociale di Cesa.  Insomma, spendere nel proprio paese può avere tanti effetti positivi. Uno fra tanti è che questo paese RITORNI A VIVERE.  Buona spesa a tutti, ma dal commerciante del vostro paese!


Antonio Borzacchiello

Vice Coordinatore del Forum dei Giovani di Cesa
Coordinatore dell’Associazione “Giovani in movimento per Cesa”
Dirigente di Forza Italia Giovani.

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