“Abbiamo atteso due giorni prima di dire la nostra per non alimentare altre polemiche ma, vista l’assenza di comunicazioni e delucidazioni in merito, ci vediamo costretti a rompere il nostro silenzio. La vicenda dello striscione degli osservatori ambientali con tre s, esposto domenica in pubblica piazza, è il chiaro segno della superficialità con cui questa amministrazione continua a gestire il rapporto con con le associazioni di protezione civile”. Si legge in una nota dell’opposizione di Cesa C’è che continua “Non si può mandare in giro uno striscione che da un lato reca il logo del Comune dall’altro quello della Protezione Civile comunale, senza assumersene le responsabilità ed esponendo gli stessi volontari al ridicolo. Un semplice errore di trascrizione e stampa può capitare a chiunque (nessuno è infallibile) ma non accorgersene autorizzando l’utilizzo dello striscione non è da tutti. Si presume, infatti, che lo striscione sia stato realizzato dal Comune e non da distratti privati cittadini di passaggio. Chi lo ha visionato prima di consegnarlo ai volontari? Se non è stato realizzato dal Comune, chi lo ha fatto stampare a nome del Comune e con quale autorizzazione? Chi ne ha convalidato l’utilizzo? Al di là dell’ilarità che ha suscitato, in piazza e sui social, resta il danno all’immagine della comunità cesana. La protezione civile e la sorveglianza ambientale non si possono gestire come giocattoli per il divertimento di qualcuno ma necessitano di regole e controlli da parte delle strutture comunali. I volontari vanno tutelati e con loro l’immagine di Cesa. Ci auguriamo che il potenziamento dei nuclei, annunciato dal sindaco Guida, non riguardi solo il numero delle S in osservatori. Se invece la parola “ossservatori” dovesse rivelarsi non il frutto di un errore ma una sigla identificativa di un nuovo nucleo di volontari ambientali, in possesso anche di diploma di OSS (Operatore Socio Sanitario), siamo pronti a fare un plauso a chi ha voluto fare al nostro paese una sorpresa così bella”.