Il fronte anti-Napoletano ci riprova. Stasera Giovani turchi, Riformisti, pittelliani, caputiani e “neutrali” si sarebbero dovuti incontrare di nuovo (ma poi il vertice è stato rimandato a domani alle ore 14.00) nel tentativo di trovare la quadratura del cerchio per mandare a casa il segretario del Pd di Caserta. I componenti del coordinamento dell’ampio schieramento (circa l’80% del partito) hanno già firmato la mozione di sfiducia contro Cira Napoletano. Ma finora non hanno ancora chiuso l’accordo sul nuovo assetto del circolo della città capoluogo. Dopo due riunioni nel giro di pochi giorni sono riusciti solo a partorire un documento di intenti sull’organigramma. Ma sui nomi e sulle caselle la discussione è ancora aperta. Il nodo da sciogliere riguarda gli step per arrivare ad aprire la “fase 2”. Il confronto ruota attorno a due prospettive: c’è chi vorrebbe prima silurare la Napoletano e solo dopo discutere della nuova segreteria, e chi invece pone come “condicio sine qua non” l’intesa preventiva e sottoscritta sul gruppo dirigente che dovrà guidare il partito nei prossimi mesi. La posizione dei Rifare l’Italia è chiara e determinata: “La mozione di sfiducia va presentata contestualmente all’indicazione della nuova segreteria, altrimenti si blocca tutto”. Insomma, senza un accordo su timoniere e direttivo i Giovani turchi non sono disposti ad andare fino in fondo. Del resto con una mozione al “buio” si correrebbe il serio rischio di proiettare un film già visto sul piano provinciale con la dipartita di Raffaele Vitale. Al momento infatti il Pd di Terra di Lavoro è senza segretario ma il fronte degli ex dissidenti, a un mese dalle sue dimissioni, non ha ancora formulato una proposta per il rilancio del partito. E dunque prima di buttare giù dalla torre la Napoletano, Rifare l’Italia chiede, anzi pretende, che sia siglata l’intesa sui nomi del successore del segretario cittadino e su quelli dei componenti del direttivo con i rispettivi incarichi dirigenziali. I Giovani turchi spingono per una segreteria snella composta da 5-6 membri rappresentativi delle diverse anime dem che hanno sottoscritto la mozione di sfiducia (per ora ancora nel cassetto). In base ai rapporti di forza spetterebbe proprio ai seguaci di Orfini indicare il nuovo leader cittadino. In pole c’è Vincenzo Letizia. Mentre tutte le restanti postazioni andrebbero assegnate alle altre aree anti-Napoletano in una logica paritaria. Dopo una partenza sprint per defenestrare il segretario, le numerose titubanze di questi scorsi, con una serie di incontri infruttuosi, sono la dimostrazione plastica di una divergenza sul percorso da seguire. Come dicevano c’è chi punta a liquidare la Napoletano. Solo successivamente si metterà nero su bianco il nuovo organigramma. Ma questa strada sarà sbarrata dai Giovani turchi. Insomma, o si chiude su tutto (e ora) o zero a zero e palla al centro. E Napolitano resterebbe a galla. Dal vertice di domani pomeriggio potrebbe arrivare la svolta. In un senso o nell’altro.
Mario De Michele