MADDALONI – Ha avanzato la sua candidatura in extremis, ma il partito si è messo di traverso. Dopo la rinuncia di Civitas di scendere in campo, il medico Angelo Tenneriello, candidato con la civica di Alessandro Cioffi, non ci sta ed attacca il Pd. “La città deve sapere come mai un partito come il Pd non può morire per la sempre più ingombrante presenza di un dirigente in particolare, che sta sfasciando tutto. La mia candidatura con Civitas era stata concordata con Gaetano Esposito. L’ho accettata di vero cuore, perché sono stato tra i fondatori del movimento civico, che ha fatto bene a prendere le distanze da una certa dirigenza del Pd”.
Ad apertura di campagna elettorale, già infiamma la polemica. Il medico, vice segretario del partito Angelo Tenneriello e responsabile dell’ambiente rivela tutti i retroscena che hanno portato alla rottura. “Le motivazioni che ci hanno spinto a sostenere Gaetano Esposito sono note, ma il comportamento del Pd è stato sempre ambiguo nei suoi confronti e nei confronti di quanti legittimamente aspiravano a diventare sindaco. Chi ha gestito ha creato solo il macello anche verso gli altri. Civitas addirittura si è ritrovata nel SEL, senza saperlo. Sì proprio così. I dirigenti locali del Pd, all’insaputa della compagine di Alessandro Cioffi, avevano messo insieme Civitas e Sel. Quando – continua Angelo Tenneriello – si sono trovati allo stesso tavolo Sel, Civitas e Pd, Civitas ha preso le distanze, scusandosi con il SEL, al quale avevano dato per certo che ci sarebbe stato il matrimonio tra le due liste. Poi all’atto degli adempimenti si è consumato lo strappo. Il Pd chiedeva che Civitas portasse i firmatari della lista al Comune per l’autentica, mentre quelli del Pd si erano affidati a loro amministratori, incuranti che la stessa operazione andava fatta anche per Civitas”. Non c’è stata solo rottura politica, ma anche una chiusura netta nel dialogare. Sembrava che la mediazione di Camilla Sgambato e del capogruppo alla Provincia, Peppe Stellato, potesse mettere tutti d’accordo sulla candidatura di Angelo Tenneriello e quella della moglie del Presidente di Civitas, Cinzia Bove, figlia dell’ultimo segretario cittadino della Democrazia Cristiana. Ma le porte si sono chiuse definitivamente sui due nomi proposti. Il Pd ha chiesto altri candidati, ma inutilmente. Angelo Tenneriello però non demorde e rinnova il suo impegno per il Pd. “Si è tentata una ricomposizione e devo ringraziare Camilla per il lavoro svolto in questi due giorni, ma il Pd di Maddaloni, come al solito, ragiona in base alla logica della sopravvivenza del suo capo e della convenienza elettorale. Ho ritenuto proporre la mia candidatura per creare un clima di distensione, ma è stata rifiutata. Rifiutata da chi – fa sapere Angelo Tenneriello – è tenuto a spiegare perchè ha portato il partito all’isolamento, con le sue tattiche suicide, a partire dal continuo valzer dei candidati a sindaco: ora Esposito, poi Sabba, poi altro giro ed alla fine una ricaduta di immagine, che ha compromesso definitivamente la tenuta del partito circa la governabilità di una città, che si trova nello stato che tutti conoscono. E’ così che si muore, ma io vado avanti, ribadendo la piena fiducia a Gaetano Esposito, oramai in balia di un male politico, che va eliminato dopo la tornata elettorale. E’ un male anche per lui, visto la poca serietà di una dirigenza che prima ha fatto sintesi sul suo nome e poi l’ha sfiduciato. Poi è ritornato in sella, perché qualcuno ha fatto notare la pagliacciata messa in atto”.












