MADDALONI – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Civitas è a firma di Alessandro Cioffi. “Piuttosto che parlare di allarmismo, mi preoccuperei di come il Sel e le Associazioni ambientaliste siano diventati avvocati difensori della Cementir, per usare un’espressione tanto cara alla Signora Maietta, allorquando faceva ferro e fuoco contro l’ex Sindaco di Maddaloni, Antonio Cerreto, presentatosi alla Conferenza dei servizi per dire la sua sull’ampliamento della Cementir.

Nella vita si può cambiare opinione e non c’è nulla di male, ma bisogna dire la verità, senza nascondersi dietro le gratuite accuse e la disinformazione totale. Infatti bisogna prendere atto che l’indirizzo politico del Sel sulle questioni ambientali sono completamente opposte a quelle centrosinistra di Maddaloni. Oggi il Sel si è spostato sulle posizioni dell’ex Sindaco Cerreto, del Pdl e della maggioranza che ha governato la città. Il ritiro della firma per accedere agli atti sulla Cementir va proprio in questa direzione. Non è vero che andato via Cerreto, gli atti non devono essere sottoposti al vaglio delle autorità competenti. Civitas ritiene che sono provvedimenti che vanno contro la città. Sel non sta sconfessando solo il lavoro di Civitas e del Pd, ma anche quello di Vendola, che è stato presentato a corredo della documentazione. Sì, abbiamo presentato le sue interrogazioni sulle questioni ambientali di Maddaloni, ora rinnegate dal suo stesso partito. Quindi non è il Sel di Maddaloni che prende le distanze dal centrosinistra, ma è il centrosinistra che prende atto che il Sel ha preso un’altra strada, sostenendo non la causa del Pd e di Civitas, ma quella della disciolta amministrazione Cerreto. Quanto alle associazioni ambientaliste di Caserta, che avevano messo tenda a Maddaloni e poi, chissà perché, hanno preso altre strade, non possono assolutamente dare lezioni a nessuno e principalmente alle associazioni di Maddaloni. Adesso difendono la Cementir, ma provassero a chiarire come mai non hanno fatto ricorso al parere dato alla Cementir sull’ampliamento. Bastava presentare il vincolo che la Soprintendenza ha espresso sull’area dove la Cementir chiedeva di continuare l’attività e tutto sarebbe stato risolto. Sì esiste un vincolo, oggi in possesso di Civitas e del Pd, che tutela l’area, soggetta ad altre estrazioni. Un’area che è addirittura patrimonio dell’UNESCO. Ecco perché Civitas non esce dalle aule dei tribunali e non fa come le associazioni che si sono solo agitate a Maddaloni. Il lavoro di Civitas e del Pd ha richiesto grandi sacrifici, fatti solo ed unicamente nell’interesse della martoriata Maddaloni e della salute dei maddalonesi. Ma veniamo all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici, di cui si è parlato negli ultimi giorni, puntando il dito contro Civitas. E’ vero che la Cementir in ordine al Decreto Dirigenziale n. 6 del 12/01/2012 ha richiesto lo stralcio dell’utilizzo del CDR, per cui  è stato ripreso il procedimento AIA, non essendo più prevista la verifica di assoggettabilità a VIA (Valutazione Impatto Ambientale), ma è altrettanto vero che nei cementifici soggetti al regime di autorizzazione integrata ambientale già approvata, il gestore dell’impianto, che intenda utilizzare i combustibili solidi secondari, può dare preventiva comunicazione, ai sensi dell’articolo 29-nonies, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, all’autorità competente e contestualmente al Comune nel cui territorio è situato l’impianto. Quindi siamo di fronte ad un fatto nuovo, per cui se la Cementir intende adeguare l’impianto per trattare i combustibili solidi secondari (incenerimento dei rifiuti) può farlo, provvedendo all’aggiornamento dell’autorizzazione integrata ambientale e delle relative condizioni, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 29-nonies, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. In un colpo solo i 59 cementifici presenti in Italia potrebbero diventare inceneritori di rifiuti. Tra questi c’è anche quello di Maddaloni.”

 

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