CASAGIOVE– Da  dati resi pubblici dal Ministero dell’Economia, che sono disponibili per ciascun Comune d’Italia, il Partito Democratico ha estratto quelli attinenti il Comune di Casagiove. “Il reddito totale imponibile ai fini IRPEF dei cittadini Casagiovesi contribuenti” – ha scritto il coordinamento cittadino diretto da Calo Comes – “è calato complessivamente, dal 2008 al 2010, dello 0,62% e in termini assoluti di 800.424 euro, si è ridotto, cioè, il reddito medio per ciascun cittadino di circa 58 euro.

Il comune, che è destinatario di un’aliquota applicata sull’IRPEF, incasserà, di conseguenza, una cifra proporzionalmente ridotta, che significa una ulteriore erosione della spesa destinata ai  servizi. È utile segnalare” – continua la nota del PD – “che i contribuenti totali che nel 2008 erano 5.892, sono scesi nel 2010,  a 5.759. Dunque, il 2,31% in meno, cioè 133 percettori di reddito non sono più tali. Ancora più negativo appare il dato che si ricava dalle classi di reddito. Il 29,75% del totale dei contribuenti ha un reddito che va dai 1.000 ai 15.000 euro. La metà di questi cittadini, (che non supera il reddito di 10.000 euro l’anno ed è pari al 15,18%),  è stabilmente collocata sotto la soglia della reale povertà, mentre l’altra metà è ai limiti di questa soglia. Applicando alcuni correttivi, in relazione alla composizione dei nuclei poveri, generalmente più numerosi” – scrivono dal PD – “si può calcolare che nell’area della povertà sono ascrivibili almeno 4.000 persone. Purtroppo tale tendenza verificata per Casagiove, pur essendo in parte il portato della crisi generale, è peggiore di quella registrata a Caserta, che, nonostante il dissesto del Comune, dà segni di inversione del trend, e altri comuni limitrofi, il che lascia presupporre la sussistenza di difficoltà endogene che andrebbero seriamente indagate. La nostra convinzione è che i dati non fanno che confermare  una evidente decadenza. Aumentano le persone che fanno ricorso ad aiuti erogati da Parrocchie ed associazioni benefiche, quante stanno facendo fatica, e non sempre vi riescono, a pagare le bollette delle utenze domestiche, quante rinunciano a curarsi, quante hanno cambiato le loro abitudini alimentari, quante fanno a meno di servizi divenuti troppo costosi. Cresce la tendenza a ricorrere al gioco d’azzardo” – è scritto ancora nella nota – “gestito dallo Stato con grande miopia rispetto ai danni provocati nel tempo dalla diffusione di una pratica che collide con i valori della nostra tradizione e crea, in alcuni casi, vera e propria dipendenza patologica. Purtroppo si avvertono solo rumori di sciabole di latta che si scontrano, contrapposizioni  e populismi, in un contesto che non mostra alcuna disponibilità al dialogo. Il bilancio di previsione, che in una fase di estrema difficoltà avrebbe potuto rappresentare l’occasione per dialogare con la città, mettere in campo iniziative radicalmente nuove e ricche di fantasia e di solidarietà e per porre in essere una “spending review” locale, è diventato il terreno di scontro di due radicalismi l’uno fondato sulla tassazione e l’altro sul  no cocciuto che non sa  indicare alternative. È rimasta, perciò, assente la politica che doveva indicare  scelte strategiche e non coperture di buchi, è scomparsa la fantasia e  sono state tradite le speranze. Il governo di una città non può vivere dell’ossessione  del mantenimento del patto di stabilità. Una comunità con le tradizioni Casagiovesi” – rilevano i democratici casagiovesi – “ha mille potenzialità, una antica creatività, una spontanea solidarietà e una capacità di fare squadra. Pensiamo che col bilancio si sarebbe dovuto parlare il linguaggio del lavoro,  indagare le opportunità per le imprese, metter in campo tutto il potenziale  che le donne e i giovani  rappresentano per la città,  Abbiamo sperato di veder almeno abbozzato  un progetto e qualche tentativo di realizzarlo coinvolgendo cultura, saperi, professionalità e generosità, ma ciò non è stato. Oggi le speranze, già poche, sono ulteriormente compresse: non è cresciuto il  comune sentire e la partecipazione che  possono condurre, se ben coniugati, anche a  migliori risultati economici.  “Le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure”, (I. Calvino) e chi si destina a governarle deve saper rendere possibili gli uni e scongiurare le altre. Ma ciò avviene, a Casagiove?”

 

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