A prima vista sembra lontana la data delle elezioni comunali. In realtà non c’è poi tanto tempo se non si vuole arrivare impreparati all’appuntamento con le urne in programma la prossima primavera. Soprattutto nei grandi centri, in primis la città capoluogo. Qui si gioca la partita più importante per il Pd casertano. Dopo i disastri del centrodestra perdere le elezioni sarebbe la dimostrazione plastica di un partito che non c’è. Per ora l’unica certezza è la faida, specchio di quella provinciale, tra le diverse anime dem. Prima di parlare dei massimi sistemi (programmi e idee) bisogna individuare il candidato sindaco. E quindi in casa democrat si intensificano le grandi manovre. Il più attivo è Carlo Marino. L’ex consigliere comunale vuole ad ogni costo riprovarci dopo la sconfitta contro Pio Del Gaudio. Sta facendo di tutto per creare le condizioni, soprattutto nel Pd, per spuntarla. Da tempo si è rimboccato le maniche per attrarre quante più forze sociali, civiche e politiche esterne al suo partito. Ora si sta concentrando sul fronte interno per superare la concorrenza di Enrico Tresca, indicato dai Giovani turchi. Negli ultimi tempi la strategia di Marino è completamente mutata. In un primo momento ha cercato di dare una dimostrazione di forza a prescindere dal Pd con la preparazione, o meglio l’abbozzo, di di 3-4 liste a suo sostegno, senza passare per le primarie. Poi ha compreso di aver imboccato la strada più tortuosa. E ha cambiato rotta. Ora l’obiettivo è scendere in campo alle primarie per conto del “partito di De Luca”. L’investitura popolare e l’appoggio del governatore sarebbero (è quello che spera Marino) il viatico per condurlo alla vittoria alle comunali. Non a caso ha stretto un forte legame con Giovanni Cusano, coordinatore delle liste di De Luca in provincia di Caserta. Con lui si è incontrato già molte volte per tracciare il percorso politico che dalla città capoluogo conduce a Palazzo Santa Lucia. Nel frattempo Cusano ha voltato le spalle a Lucia Esposito, forse nella consapevolezza di non avere la forza di farla candidare e soprattutto di vincere. Mentre Marino ha dipanato il filo del dialogo anche con alcune di quelle componenti che sul piano provinciale osteggiano il segretario Raffaele Vitale. I suoi principali interlocutori sono diventati i Riformisti Dario Abbate e Luigi Munno. Con loro ha banchettato in più occasioni. L’ultima volta la settimana scorsa. Una cena costata cara, nel vero senso della parola, ad Abbate, che ha dovuto sborsare 500 euro per un pasto luculliano a base di pesce consumato in un locale casertano. Stasera il gruppo Marino e quello dei Riformisti si confronteranno di nuovo. Stavolta in un incontro ufficiale, seppure “clandestino”. La location è l’Hotel City del volpone Cusano. Marino sarà spalleggiato dai fedelissimi Carlo Corvino e Gennaro Falco. Ragioneranno con Abbate e Munno di come dare vita all’area deluchiana in provincia di Caserta per conquistare la città capoluogo, con Marino candidato sindaco in caso di vittoria alle primarie, e il maggior numero di Comuni con candidati filo governatore. L’accordo tra mariniani e Riformisti non implica, almeno per ora, riverberi politici nella dinamica interna al Pd provinciale. In altre parole, il gruppo Marino continuerà a sostenere Vitale, mentre Abbate, Munno e company resteranno nel fronte dei dissidenti. Non si prevedono sussulti in vista della direzione del 29 novembre. Ognuno dovrebbe restare sulle proprie posizioni. Salvo clamorose sorprese. In casa Pd sempre possibili.

Mario De Michele

 

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