C’è il simbolo e anche il nome. Si chiama Maddaloni Democratica il laboratorio socio politico culturale che ha l’ambizione di mettere in rete quanti si rifanno ai valori storici del centrosinistra e non hanno partecipato alle primarie ritenendole sin dal primo momento un strumento pericoloso e inadatto in una fase storica come questa dove l’agibilità democratica, dentro e fuori le Istituzioni, è fortemente compromessa. L’idea è quella di costruire una alleanza per consegnare a Maddaloni l’opportunità di tornare ad essere una comunità vivibile investendo nella qualità della rappresentanza politica per mettere fuori gioco chi ha già dimostrato tutta la propria inadeguatezza in quanto a metodi e capacità amministrative. Un movimento che non vuole ridursi ad essere la solita lista civica ma si pone l’obiettivo di costruire un vero e proprio soggetto politico capace di discutere, fare iniziativa e portare nelle Istituzioni le istanze dei cittadini sotto forma di proposte politiche come un tempo si faceva con i partiti tradizionali, organizzazioni che seppur imperfette assolvevano al compito della rappresentanza e della mediazione diversamente da quanto avviene oggi. Un luogo e uno strumento per quanti non si sono rassegnati a questo stato di cose e vogliono contribuire partecipando direttamente al necessario cambiamento. La notizia, trapelata nelle ultime ore, ha trovato subito conferma. Tra i promotori Rosario Cardillo, storico consigliere comunale di Rifondazione comunista, l’avvocato Vincenzo d’Errico, già presidente del consiglio comunale e assessore dell’area laburista e Riccardo Stravino oggi consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti con un passato nella sinistra radicale e nei movimenti. Tra le tante adesioni da parte di ex amministratori di una Maddaloni più felice di quella di oggi e di persone nuove all’impegno politico, proseguono gli incontri del nuovo gruppo in vista della presentazione ufficiale del movimento.
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