“La conferma della condanna di Silvio Berlusconi è l’ennesimo dimostrazione della persecuzione giudiziaria in atto nei confronti dell’ex presidente del Consiglio. Una persecuzione indegna che non può non destare preoccupazione”. Così il senatore Vincenzo D’Anna (Pdl), secondo il quale: ”E’ ancor più vergognoso il fatto che i giudici meneghini abbiano confermato l’assoluzione di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, dall’accusa di reato fiscale che, in teoria, avrebbe dovuto essere commesso proprio da quella società e condannato, invece, Berlusconi che in Mediaset, in quel periodo, non aveva più ruoli decisionali”.
“Insomma – si chiede allibito D’Anna – tutto ciò è quantomeno incongruente. Dov’è la pistola fumante e soprattutto perché i giudici hanno voluto procedere senza neanche attendere il verdetto della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzione legato al legittimo impedimento?”.
Il teorema, conclude D’Anna, “è chiaro: si vuole distruggere Berlusconi nelle aule di Tribunale vista l’impossibilità di farlo utilizzando i normali strumenti politici”.