CASERTA – “Tornare a crescere a ritmi superiori al 2% l’anno, portare al 20% del Pil la quota dell’industria manifatturiera e il rapporto debito/Pil vicino al 100%. Tornare a crescere si può, anzi si deve”. Il presidente degli industriali, Luciano Morelli, incontrando, questa mattina, presso la sede dell’associazione datoriale, i candidati delle liste che si riconducono al presidente del Consiglio Mario Monti, ha ribadito “gli obiettivi ambiziosi, ma sicuramente realizzabili” del modello econometrico elaborato dal Centro Studi di Viale dell’Astronomia e intitolato, non a caso, “Confindustria per l’Italia: crescere si può, si deve”.
Con Morelli ad accogliere il capolista al Senato della lista Con Monti per l’Italia, Lucio Romano, e i candidati alla Camera dei deputati nella circoscrizione Campania 2, dell’Udc, Gianpiero Zinzi, e il capolista di Scelta Civica, Antimo Cesaro, c’erano oltre ai consiglieri del direttivo anche un folto gruppo di imprenditori, in rappresentanza di quasi tutti i settori industriali di Terra di Lavoro. Nel corso dell’incontro, peraltro, sono stati affrontati, con le tematiche di respiro nazionale, anche argomenti e problematiche fortemente sentiti a livello locale, quali l’ambiente, la sanità, la logistica e i trasporti. Temi che richiedono – evidentemente – un contesto normativo generale che va al di là della competenza degli enti locali territoriali. Anzi, proprio ed in virtù delle difficoltà che si sono finora incontrate nel risolvere annose questioni legate ai predetti temi, si è unanimemente convenuti sulla necessità di ricondurre al governo centrale e al Parlamento nazionale materie cosiddette concorrenti. “L’Italia – ha ricordato peraltro Morelli – ha bisogno di una vera e propria terapia d’urto, che deve segnare una forte discontinuità e produrre effetti economici immediati. Il tutto per rendere nuovamente competitive le nostre imprese, abbattendo i costi e sostenendo gli investimenti”. Per cogliere questi Morelli ha ricordato agli ospiti la ricetta di Confindustria: dare ossigeno alle imprese con il pagamento immediato di 48 miliardi di debiti commerciali accumulati da Stato ed enti locali, che sono debito pubblico occulto; tagliare dell’8% il costo del lavoro nel manifatturiero e cancellare per tutti i settori l’IRAP che grava sull’occupazione; lavorare 40 ore in più all’anno, pagate il doppio perché detassate e decontribuite;ridurre l’IRPEF sui redditi più bassi e aumentare i trasferimenti agli incapienti; aumentare del 50% gli investimenti in infrastrutture; sostenere gli investimenti in ricerca e nuove tecnologie; abbassare il costo dell’energia.