CASTEL MORRONE – “Il gruppo di maggioranza di Rinascita Morronese, con la consueta prepotenza irresponsabile e disastrosa per il paese, ha fatto andare deserto il Consiglio comunale convocato per lo scorso 12 dicembre”. È quanto ha denunciato pubblicamente l’Unione Civica, gruppo consiliare di opposizione al Sindaco Pietro Riello ed alla sua maggioranza “Un’aula gelida anche nella temperatura” – hanno aggiunto – “ha accolto i quattro Consiglieri dell’Unione Civica, l’unico consigliere UDC, Antonio Damiano ed il solo Presidente del Consiglio comunale, ed ha registrato l’assenza dei restanti otto Consiglieri di maggioranza, Sindaco compreso.
All’ordine del giorno vi erano un’interpellanza e due interrogazioni del consigliere Aniello Riello su argomenti molto importanti per la cittadinanza e per le vicende politiche ed amministrative del paese” – è il “j’accuse” dell’opposizione. “Anzi, una delle interrogazioni, quella sulla vicenda della privatizzazione dei servizi cimiteriali, oltre a richiedere delle delucidazioni su palesi violazioni di legge da parte dell’Amministrazione, puntava l’indice su di un aspetto piuttosto inquietante riguardante i requisiti “antimafia”, a quanto pare non soddisfatti, di una delle ditte in predicato di assumere l’appalto in quanto aggiudicataria della gara. Il Sindaco, spalleggiato dai suoi docili “yes man”” – hanno aggiunto con un pizzico di ironia – “ha preferito non rendere conto all’opposizione ed al paese di queste spinose questioni e si è dato ad una vera e propria fuga istituzionale, disertando e facendo disertare in massa la seduta. Il giorno successivo, in seconda convocazione, si ripeteva ancora una volta una nota farsa a cui Castel Morrone non meriterebbe di assistere mai: oltre al Presidente, obbligato dal ruolo, per la maggioranza si presentava un solo assessore con il preciso, famigerato compito, ormai collaudato, di fornire risposte confuse e approssimative” – hanno sottolineato – “coprendo la colpevole latitanza del Sindaco di fronte alle sue responsabilità. A questo punto, i Consiglieri dell’Unione e il consigliere UDC Damiano, esasperati da questa ennesima prova di scarsa serietà da parte della maggioranza, decidevano di non partecipare alla seduta facendola andare così deserta. La riflessione politica su queste vicende porta i Consiglieri dell’Unione Civica a ritenere che questa ritrosia di Pietro Riello ad affrontare questioni importanti come il trasporto scolastico, la gestione del personale e la privatizzazione del cimitero, sia solo il segno della sua incapacità a fronteggiare gli enormi passi falsi compiuti in passato ed i cui effetti deleteri vanno a manifestarsi oggi. Ma la questione dell’appalto dei servizi cimiteriali, su cui l’interrogazione di Aniello Riello voleva fare un po’ di chiarezza, merita una menzione a parte. La legge prevede che dal momento in cui un bando di gara arriva ad aggiudicazione definitiva all’affidamento vero e proprio del servizio, conclusione naturale del procedimento, non devono passare più di 180 giorni. Per il cimitero questo limite è stato oltrepassato di molto senza che abbia avuto luogo né l’inizio dei lavori e né un provvedimento di revoca. Ma in più, a complemento di questa anomalia, c’è il requisito antimafia non soddisfatto da una delle ditte aggiudicatrici. Il differimento immotivato della revoca dell’aggiudicazione in queste condizioni è una circostanza inquietante che meriterebbe un approfondimento, non solo di natura amministrativa ma, a questo punto, anche giudiziaria”.
Nunzio De Pinto