“Siamo di fronte a delle esclusioni politiche dal momento che non c’è alcun presupposto giuridico e statutario per estromettere i nostri tre candidati dalla competizione elettorale”. Si leva forte il grido di giustizia da parte dei rappresentanti della terza lista Impegno per il Sannio Alifano che si sono visti depennare i nominativi di Giuseppe Di Cerbo, Vincenzo Marenna e Michele Caporaso dall’elenco presentato per le elezioni per il rinnovo dei vertici del consorzio in programma il prossimo 25 settembre. “L’attuale vertice del consorzio ha sfruttato il suo peso istituzionale per escludere dalla competizione candidati autorevoli – hanno sottolineato i rappresentanti della terza lista – sapendo di uscire sconfitti in una competizione ad armi pari visti i disastri amministrativi della gestione Cappella che non ha saputo soddisfare le esigenze del comprensorio del Sannio Alifano”. Ma i rappresentanti della Terza lista non si limitano alle accuse e circostanziano con dati di fatto le loro affermazioni. “Il sindaco di Amorosi Di Cerbo viene estromesso perché non avrebbe pagato le quote al consorzio entro il 5 luglio, così come prevede la norma – hanno spiegato – ebbene, dagli atti del Comune risulta che le quote sono state pagate il 27 maggio con ampio anticipo. Creativa, per usare un eufemismo, è poi l’esclusione di Marenna. Il Comune di Faicchio, con una delibera di Giunta, ha stabilito che debba essere lui il candidato per il rinnovo delle cariche del consorzio, gli attuali vertici del Sannio Alifano, invece, hanno deciso di non tener conto di nulla e lo hanno lasciato a casa”. Per i rappresentanti della Terza lista ha dell’incredibile l’esclusione del vicesindaco di Sant’Angelo d’Alife Caporaso. “È stato candidato come legale rappresentante del suo Comune dal momento che dal 19 al 22 agosto il sindaco, come risulta dagli atti della prefettura ha delegato a lui tutte le funzioni – hanno spiegato i componenti della Terza lista – avendo noi candidato Caporaso il 22 come prevede la normativa è lui il legale rappresentante. Per i torti subiti gli amministratori esclusi stanno valutando la possibilità di un ricorso al Tar”.

 

 

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