“Mi accusano questi pentiti, questi camorristi, questi ergastolani”. Così Nicola Cosentino intervistato da Repubblica e Mattino: “Mi accusano questi schifosi”, “sono perseguitato da anni, ma le sentenze saranno certamente di piena assoluzione”. “Se sarò candidato – spiega l’ex sottosegretario all’Economia – è un bene.
Il presidente Silvio Berlusconi è stato chiaro. Del problema che riguarda gli indagati si occuperà un comitato di avvocati parlamentari. Si valuterà caso per caso. Anche senza una posizione in lista avrei comunque continuato a lavorare con il centrodestra e Berlusconi”. Cosentino spiega di aver “chiesto il rito abbreviato, saltando l’udienza filtro per fare più presto”. “Da due anni – prosegue – mi presento davanti al giudice naturale, a Santa Maria Capua Vetere, senza che i pm siano stati capaci di produrre in questi stessi due anni uno straccio di accusa”. Cosentino ‘salva’ il governatore campano Stefano Caldoro che nei giorni scorsi ha invitato a un passo indietro chi ha una situazione giudiziaria ‘zavorra’. “Non ho avvertito una mancanza di sensibilità da parte di Caldoro – dice Cosentino, – credo che abbia fatto un ragionamento più ampio”, “teme che ci possano essere strumentalizzazioni della sinistra in campagna elettorale”. “Peraltro – aggiunge – le critiche giungono da una sinistra che ha malgovernato la Campania negli ultimi vent’anni. Oggi, invece, in Regione abbiamo un’amministrazione che funziona grazie ad una squadra guidata da Caldoro e organizzata anche da me con il sostegno di tanti altri”. Un unico rammarico: “non darei la mia disponibilità a candidarmi a presidente della Regione come mi aveva chiesto di fare tanta gente”.