La maggioranza consiliare (o forse, più semplicemente, Stefano Masi), nel primo sconclusionato comunicato del 2020, ha accusato l’opposizione di aver, nell’ultimo Consiglio comunale, sparso veleni, infamie e calunnie. Orbene la calunnia, secondo il Codice penale, è un reato e come tale passibile di denuncia. Ma la maggioranza consiliare provvederà a denunciarci. Non lo crediamo! Per farlo, la maggioranza, dovrebbe porre all’attenzione degli inquirenti il contenuto delle espressioni (a loro dire) calunniose ed i motivi per cui le stesse sono state manifestate all’interno del Civico Consesso. Non a caso la maggioranza consiliare non chiarisce, nemmeno ai cittadini, in cosa sarebbero consistite tali espressioni, ma si limita a parlare, genericamente, di zizzanie, infamie e calunnie. Né i cittadini possono ricostruire l’accaduto attraverso la visione del video dello scorso Consiglio comunale del 27 dicembre 2019; perché la registrazione della seduta – a differenza di quanto avviene solitamente da più di un quinquennio a questa parte – non è stata effettuata e non è stato neanche possibile evincere, compiutamente, i motivi per i quali la redazione di Contrasto (che solitamente provvedeva a tale incombenza) non era presente quel giorno in Comune. Ci sia consentito una considerazione; Carinaro, negli ultimi mesi, piuttosto che somigliare alla piccola Svizzera, somiglia sempre più ad una repubblica popolare dell’Europa orientale, di cui il secolo scorso ci tramanda triste ricordo, dove l’informazione era controllata e i documenti manipolati, al fine di far emergere soltanto ciò che faceva comodo al regime. Altro che rinnovamento! Ma veniamo ai fatti, su cui vi informiamo noi, visto che la maggioranza non ha inteso narrarli! Nell’ultimo Consiglio, l’opposizione esprimeva voto contrario all’approvazione dei verbali della seduta precedente, precisamente quella del 29 novembre 2019, in quanto in tale seduta veniva approvata una delibera, riconoscente un debito fuori bilancio, sprovvista di parere tecnico, contabile e del revisore dei conti dell’Ente. Specificatamente, la proposta relativa alla richiamata delibera era corredata dai necessari pareri, ma successivamente all’emissione degli stessi, tale proposta veniva emendata, per poi essere approvata così come modificata in virtù del detto emendamento, senza preoccuparsi di sottoporla, nuovamente, al parere dei competenti funzionari e del revisore dei conti. Di conseguenza veniva approvato un atto sostanzialmente differente a quello per i quale erano stati emessi gli originari pareri e quindi, se sostanzialmente differente, anche sprovvisto dei necessari pareri. Le considerazioni sulla segretaria comunale (che secondo la maggioranza si risarebbero risolti in infamie e calunnie) nascono dal fatto che la stessa, per funzione, è preposto al controllo di legittimità degli atti e a garanzia della trasparenza e della legalità, pertanto doveva esprimere le necessarie riserve sull’iter procedimentale posto in essere dalla maggioranza. Su tale iter procedimentale che conduceva alla richiamata deliberazione e sull’operato della segretaria comunale si pronunzieranno gli organi preposti (Prefetto, Agenzia dei Segretari comunali e provinciali, Revisore dei conti, Carabinieri della locale Stazione) a cui abbiamo chiesto che gli atti venissero inviati. Nel contempo, abbiamo ritenuto, a differenza della maggioranza e di Stefano Masi che preferisce parlare per slogan e frasi fatte, notiziare adeguatamente i cittadini, perché riteniamo che questo debba essere il primario compito di un’opposizione responsabile; il controllo e l’informazione nell’interesse dei cittadini, perché uno dei principi cardine della buona amministrazione è la trasparenza!
Il gruppo consiliare Carinaro nel cuore