CASERTA – La risposta dello Stato alle dichiarazioni di Carmine Schiavone non può essere un inceneritore. Così lo Stato non fa altro che completare l’opera di inquinamento e distruzione avviata dalla camorra. Così sarà più difficile spiegare a un bambino che la parola Stato va scritta con l’iniziale in maiuscolo”.
Così Pietro Di Sarno, coordinatore provinciale SEL Caserta, che continua – “non mi meraviglia ciò che ha rivelato Schiavone nelle recenti interviste. Da tanti anni ormai associazioni, partiti, comitati spontanei, denunciano, del tutto inascoltati, continui sversamenti illeciti di rifiuti tossici. Sul tema esiste ormai una letteratura corposa e una vasta produzione cinematografica e dunque le sue agghiaccianti ammissioni sono solo l’ennesima conferma che dai mafiosi non ci si può aspettare altro che la rovina, non solo ambientale ma anche culturale, di un intero territorio. Il paradosso, al contrario, è che ciò che fino ad oggi erano solo supposizioni infondate, fantasmi evocati da “pazzi ambientalisti” o dalla sinistra “che si lamenta sempre”, possa improvvisamente, dopo decenni di silenzio e morte, diventar degno di attenzione e clamore se a denunciare non sono più le vittime ma direttamente il carnefice in carne ed ossa, ormai libero cittadino. E’ questo il segno tangibile del degrado culturale in cui siamo piombati.”
“Quello che invece mi spaventa molto – rilancia il segretario di SEL – è la reazione dello Stato. Dinanzi a tali dichiarazioni un Governo davvero responsabile dovrebbe parlare solo ed esclusivamente di bonifica e messa in sicurezza, dovrebbe essere al lavoro già da un pezzo per organizzare un vero e proprio programma pluriennale di interventi volti alla salvaguardia della vita dei cittadini e del loro territorio.
Invece no. In Italia è normale pensare che lì dove già si muore per tumore più che in qualunque altro posto d’Europa sia giusto installare un bell’ INCENERITORE.
In tutto questo c’è dell’assurdo. Come è assurdo trovare le forze di polizia schierate non a difesa dei cittadini ma contro di essi, contro le sacrosante proteste a Taverna del Re.
Ci sarebbe non crederci. Così lo Stato, già assente su temi come lavoro e politiche sociali, al danno ambientale aggiunge quello culturale, contribuisce ad alimentare ed aggravare un clima già pericoloso in cui regna la sfiducia più totale nelle Istituzioni.”
“E’ stata presentata – conclude Di Sarno – a firma dell’ on. Arturo Scotto, del gruppo SEL alla Camera, un’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente, dell’Interno e della Salute per chiedere che vengano immediatamente svolte analisi a tappeto sui terreni e le falde acquifere dell’agro aversano, che venga effettuata una bonifica del territorio, che si avvii un processo di conversione in agricoltura «no food» dei terreni interessati da coltivazioni ed allevamenti nelle aree coinvolte dallo sversamento di rifiuti tossici e che si prenda ogni misura per fornire alla cittadinanza che rischia malattie gravi e mortali una completa informazione sui pericoli per la salute (come, ad esempio, l’istituzione di un registro dei tumori).