CASAL DI PRINCIPE – Con una lettera inviata alla Commissione straordinaria (composta dal prefetto Armando Gradone, dal viceprefetto Maria Laura Mammetti e dal dirigente ministeriale Luigi Cagnazzo, ndr) che amministra il comune di Casal di Principe (Caserta),
e per conoscenza al prefetto Carmela Pagano e al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, il presidente dell’ Associazione di volontariato “Circolo Arci-Sinistra 2000, Renato Natale, candidato sindaco bipartisan nell’ultima tornata elettorale annullata dal Viminale (ed ex sindaco negli anni 90), denuncia la grave situazione igienico-sanitaria della città provocata dalla circostanza che “da alcuni mesi il Comune di Casal di Principe non effettua la raccolta differenziata dei rifiuti; in particolare l’umido va a finire in discarica, mentre i rifiuti ingombranti ingombrano le case dei cittadini o vanno a finire in qualche strada di campagna , per l’assenza totale del servizio raccolta ingombranti”. Il servizio integrato di raccolta e smaltimento degli Rsu a Casal di Principe è gestito dal Consorzio unico di bacino (Cub, ndr), ente pubblico da due anni in liquidazione e che da parecchi mesi non è in grado di pagare gli stipendi degli oltre 1000 lavoratori e di assicurare i servizi nei 57 comuni del Casertano serviti. “Si ricorda – prosegue la missiva – che alcuni anni fa l’amministrazione guidata dal sindaco Cristiano Cipriano si ritrovò sciolta per non aver non aver portato a regime la raccolta differenziata, che pure aveva raggiunto una percentuale intorno al 25- 30 %. Il fatto che ormai dal mese di settembre 2011 Casal di Principe sia guidata da rappresentanti diretti dello Stato, dà alle questioni segnalate un significato ancora più grave. Se non riescono, o non sono in grado, i Commissari prefettizi a organizzare una adeguata raccolta dei rifiuti, cosa mai potranno fare amministratori eletti dal popolo? Si tenga conto che nel frattempo la città è invasa , nelle sue periferie, da ogni sorta di rifiuti; è possibile ritrovare in diversi punti amianto abbandonato, vecchi frigoriferi, televisori, materiale di risulta. Eppure i contribuenti casalesi subiscono una delle tariffe per il servizio di nettezza urbana più alte d’Italia”. “Al Ministro vorremo far rilevare come questa Comunità sottoposta a vera dittatura militare da parte della camorra per oltre 30 anni, dopo aver subito le angherie di questa organizzazione criminale, oggi soffre per l’immagine negativa che ha colpito tutti i cittadini anche incolpevoli, e per la mortificazione subita quando è stata sospesa la democrazia con lo scioglimento per inquinamento camorristico dell’Ente locale; Noi tutti abbiamo apprezzato la presenza massiccia dello Stato che ha prodotto notevoli risultati sul piano della lotta alla criminalità organizzata, ma oggi vorremo che lo Stato fosse presente sui temi dello sviluppo locale, della salvaguardia della salute collettiva (abbiamo qui indici altissimi di mortalità per tumore dovuta all’inquinamento ambientale), della garanzia di servizi efficienti, ad uno standard di qualità almeno simile a quello presente in altre parti della Nazione, e coerente con i costi pagati dai cittadini. Sicuri che l’attenzione mostrata, verso le nostre Comunità , con il cosiddetto modello Caserta possa a breve dare, finalmente, frutti visibili in termini di vivibilità , sostenibilità economica , sviluppo e salute”.