Dragoni-“ Allo stato non è possibile stimare un costo per un intervento efficace atto a garantire l’ordinario utilizzo del ponte. Infatti i valori di resistenza dei materiali presenti non sono tali da garantire durabilità e efficacia di un qualsiasi intervento locale di rinforzo. Si ribadisce che per avere una stima coerente con l’intervento bisogna eseguire una progettazione dettagliata dell’intervento che tenga conto di tutte le carenze messe in risalto dal presente studio”. Lo studio, commissionato dalla provincia e curato dall’ing. Della Corte, è quello che ha portato alla chiusura totale ad ogni veicolo del ponte Margherita tra Dragoni ed Alife dopo la parziale limitazione ad alcune categorie per la “forte carenza strutturale” del ponte stesso. L’ipotesi di lavoro, suggerita dalla molte di dati ed indagini tecniche, è quella di prendere in considerazione la costruzione di un nuovo ponte. E’ completamente scartata l’ipotesi del rinforzo-adeguamento del ponte esistente? Ne è sconsigliata la traccia. Vediamo che dice in merito la relazione tecnica ? Volendo stimare un possibile intervento per garantire l’utilizzo del ponte bisogna intervenire in maniera radicale su tutte le parti strutturali e principalmente sulle travi di impalcato e sulle fondazioni. Per quanto riguarda le travi è chiaro che qualsiasi intervento di ripristino delle stesse non può prescindere da un preventiva rimozione della parte carbonatata e una successiva applicazione di malta ad alta resistenza per il loro risanamento nonché un intervento finale di placcatura con FRP(l’uso di materiali rinforzati ndr) o altri prodotti. Molte aziende leader nel settore, sconsigliano però di intervenire su sezioni che non presentano una resistenza media del cls (calcestruzzo ndr)rimanente (parte interna senza parte carbonatata) almeno di 20MPa. D’altra parte non sono da sottovalutare i possibili fenomeni di “laminazione” che si possono verificare nel caso di utilizzo di FRP su sezioni in c.a.(cemento armato ndr) con bassi valori di resistenza e scarsa armatura a taglio (non sono state rilevate armature oblique ma solo staffe 10/20cm)”. L’incarico circa la vulnerabilità sismica e la valutazione della sicurezza del ponte, è stato commissionato dal settore provinciale di viabilità e rientra nel “Piano di intervento per la valutazione di sicurezza dei ponti stradali. I Lotto” approvato con delibera della Giunta Provinciale di Caserta n. 160 del 21 dicembre 2012(giunta Zinzi).Il lavoro, complesso, consegnato doveva stabilire se stabilire se : l’uso dell’infrastruttura viaria possa continuare senza interventi; l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell’uso; sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante della struttura. “Le verifiche- viene esplicitato- forniscono livelli di sicurezza del ponte pressoché nulli in condizioni di solo carichi permanenti”.