«E’ facile fare populismo, è facile dire usciamo dall’Euro, ma l’Europa esiste e va migliorata da dentro, sfruttando i suoi aspetti positivi e cambiando quelli negativi. La ‘depressione politica’ è un boomerang: se ci allontaniamo dall’Europa saremo fagocitati. Non bisogna raccontare verità parziali ai cittadini, altrimenti si rischia di peggiorare solo la situazione». Nicola Caputo, consigliere regionale del Pd Campania e candidato alle elezioni europee interviene in merito alla ‘questione Europa’: «Se vogliamo realmente migliorare la situazione attuale bisogna affrontare di petto i problemi e risolverli. In questi 5 anni, in Europa sono stati commessi errori gravi. Basti pensare solo al salvataggio delle banche che è costato 1,6 trilioni di euro che sono stati pagati dai cittadini contribuenti, soldi che avrebbero rappresentato più di una boccata di ossigeno per imprenditori o ragazzi pronti a mettersi in gioco. Un’enormità. E per avere cosa? Banche che non danno credito, che costringono gli imprenditori a non investire e che impediscono, di fatto, la crescita del Paese e dell’Europa, ma, al contempo, staccano assegni, sotto forma di bonus a cinque zeri, per i manager. Partiamo da qui, allora. Mettiamo un tetto ai bonus per i banchieri così come già il governo ha iniziato a fare in Italia per i manager pubblici». Sul rilancio dell’economia, Caputo, forte della conoscenza del territorio, traccia la strada da seguire: «Il nostro punto forte sono le piccole e medie imprese e dobbiamo far sì che siano loro al centro della nostra attenzione. I soldi in Europa ci sono ma devono essere messi a disposizione di chi, realmente, vuole produrre ricchezza sul proprio territorio. L’Europa che immagino è un’Europa capace di mettersi al servizio dei giovani che vogliano puntare sulle proprie qualità o sugli imprenditori che sanno che, senza innovazione ed investimenti, non si va lontano». Ed infine: «I dati economici delle ultime settimane ci raccontano che c’è una lieve ripresa. E seppur siano dati minimi è un segnale che va colto. L’ottimismo è ciò di cui ha bisogno l’Italia e l’Europa. Perché l’ottimismo ci dà il coraggio necessario per affrontare percorsi ancora inesplorati che saranno determinanti per risollevare la china».