I nomi ci sono. Ora tocca a Matteo Renzi dare il via libera. Stamane, di buon’ora, il segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione ha consegnato a Lorenzo Guerini l’elenco dei candidati campani alle Europee. Ma l’ultima parola spetta al leader nazionale dei Democratici, che dopo aver esaminato i nominativi sottoporrà la lista della circoscrizione meridionale e di tutte le altre al vaglio della direzione per la definitiva approvazione. E nella giornata di oggi saranno ufficializzate le candidature. La Tartaglione ha proposto sei nomi: Andrea Cozzolino, Massimo Paolucci, Giuseppe Ferrandino, Camilla Sgambato, Roberta Capone e Nicola Caputo. Per i primi cinque non ci dovrebbero essere sorprese. Renzi dovrebbe alzare il pollice in segno di assenso. Per quanto riguarda Caputo le cose sono un po’ più complicate. I renziani, di cui lui fa parte, hanno puntato su Ferrandino, sindaco di Ischia, sponsorizzato dalla segreteria provinciale di Napoli e da Lello Topo, capogruppo Pd in consiglio regionale. Mentre la candidatura del consigliere regionale casertano è sostenuta da un gruppo di dirigenti e amministratori locali. La presenza di Caputo nella sestina dei candidati dipende dal numero delle donne. Fino a ieri sera si era seguita la regola dell’alternanza di genere: tre maschi e tre femmine. Oltre a Capone e Sgambato, sarebbe dovuta scendere in campo una tra Stefania Brancaccio, imprenditrice napoletana, e Sabrina Capozzolo del Pd di Salerno. Ma la prima non ha dato la sua disponibilità a candidarsi. Mentre la seconda è ancora in bilico perché i Democratici salernitani sono restii a indicare un nome del territorio probabilmente per i mal di pancia dovuti alla vicenda De Luca e al suo mancato ingresso nel governo Renzi. Saltando uno dei tre nomi in “rosa”, ha preso di nuovo quota, nella notte, la candidatura di Caputo. Il “nodo” Salerno sarà sciolto direttamente da Renzi. E solo dopo sarà definita la sestina dei candidati campani. Ma salvo colpi di scena clamorosi in corsa ci saranno il dalemiano Paolucci, l’uscente Cozzolino (nonostante lo stop di Saviano), il renziano Ferrandino, la casertana Sgambato, espressione dell’area Letta, e la dirigente dei Giovani democratici Capone. Queste cinque caselle sono praticamente certe. Per l’ultimo posto disponibile bisogna aspettare fino all’ultimo respiro. E in zona Cesarini qualcuno potrebbe mettere la palla in rete e cambiare il risultato della partita, che resta in bilico fino al triplice fischio finale di Renzi.

Mario De Michele

 

 

 

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