CASERTA – «Noi, donne rivoluzionarie, mandiamo a casa chi ci ha governato male e chi ha pesantemente insultato e mortificato la figura femminile». E’ una chiamata alle armi di tutte le donne, quella che fa Clementina Ferraiolo, candidata alla Camera con Rivoluzione civile con l’obiettivo di rovesciare un sistema, sino ad oggi, penalizzante per l’universo femminile.
«Chiediamo alle donne, alle casertane, di impegnarsi, di attivarsi e di diventare rivoluzionarie, di metterci la faccia, insieme a noi, a partire dalle ragazze che devono costruire il proprio futuro – sottolinea la Ferraiolo – Apriremo i nostri luoghi di nuova e buona politica in tutta la provincia di Caserta, luoghi popolati da tante donne, motori instancabili del cambiamento. Ecco perché l’unico voto utile è il voto a Rivoluzione Civile». La giovane candidata alla Camera delinea il quadro attuale delle donne nel sistema italiano, evidenziando le enormi difficoltà con cui il mondo femminile deve convivere. «Le donne italiane sono ultime in tutte le classifiche europee: lavorano meno, hanno meno welfare, lasciano di più il lavoro dopo la maternità, sono le meno rappresentate in politica – sottolinea – La condizione casertana è ancora più negativa con record di disoccupazione femminile e carenza assoluta di ogni servizio in aiuto alla famiglia e, quindi, alle donne a partire dagli asili nido. A ciò si aggiunge il vergognoso e criminale fenomeno della violenza alle donne che assume proporzioni indegne in un paese civile». Ferraiolo sottolinea come queste elezioni possono rappresentare il momento di svolta, l’occasione per uno scatto d’orgoglio per le donne che, finalmente possono essere rappresentate nelle istituzioni da protagoniste. «Io credo che sia giunto il tempo delle donne, delle ragazze, delle madri di affermare una vera cultura di genere e di esprimere una radicata ed ampia rappresentanza in politica, nelle istituzioni e nei ruoli dirigenziali, io credo che sia giunto i tempo di investire seriamente sul lavoro e sulla dignità delle donne – dichiara ancora – Bisogna partire dalla cultura e dal rispetto dalla donna, perseguendo e punendo duramente il femminicidio, mettendo in moto un sistema capace di proteggere la donna, potenziando il sistema di accoglienza e di assistenza, di sostegno e di cura quando si fugge da luoghi e uomini violenti. Lavorando sulla cultura per gridare a tutti che non è colpa della donna che subisce, che non è una vergogna ma che a vergognarsi, agli occhi di tutti noi, deve essere chi usa violenza. Ecco perché bisogna investire sulla cultura, combattere per superare quell’ironia e quel pregiudizio secondo cui le donne che riescono, impegnate in prima persona, nella vita, in politica e nel lavoro, devono essere amiche e benvolute da qualcuno per altri motivi». Ferraiolo lancia anche altri spunti programmatici su cui andrà ad intervenire una volta eletta a sostegno delle donne. «Dignità, diritti e testa alta per le donne: questa deve essere la nostra prospettiva. Insieme a serie politiche per il lavoro femminile, da defiscalizzare, premiare, incrociare con servizi e politiche di sostegno alla famiglia, dagli asili nido ai luoghi e alle attività per gli anziani di cui oggi si occupano prevalentemente le donne – dichiara – Oltre tutelare tutte le donne che decidono di diventare mamme, allargando a tutte i diritti, a partire da quelle precarie e lottando affinché non siano costrette a lasciare il lavoro».