VALLE AGRICOLA – Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il sindaco di Valle Agricola ha inviato alle autorità regionali e provinciali sul problema della forestazione, le cui risorse sono ridotte al lumicino e i servizi a rischio.

Nell’affermare tutta la mia contrarietà al citato comma 143 dell’emendamento in oggetto, che di fatto taglia, ridimensiona l’attività di forestazione, precarizza gli operatori idraulico forestali e mette in grave stato di rischio le nostre montagne dal punto di vista dell’assetto idrogeologico, della prevenzione agli incendi e della manutenzione dei sentieri storici di invidiabile bellezza naturalistica della nostra Regione Campania, sono obbligato a rappresentarle quanto segue.

Con doveroso rispetto Le ricordo che le aree interne della regione di fatto abbandonate in termini di servizi essenziali e fondamentali costituzionalmente garantiti, vedi Scuola, Sanità, Trasporto; da tempo vivono il dramma della desertificazione umana, l’abbandono, l’emigrazione, lo spopolamento del territorio, tutto ciò in ragione di un’assurda logica di accentramento dei servizi dettata da una finta riduzione di spesa pubblica.

La denuncia che sento di farLe è figlia di quanto sta accadendo sotto i miei occhi, “rossi di rabbia e disperazione”. La mia piccola comunità di circa mille abitanti rischia di scomparire, ben settanta delle quattrocento famiglie, molte monoreddito, vivono di forestazione; l’incertezza del futuro, le spettanze arretrare di circa undici mensilità ancora non corrisposte e da ultimo il taglio delle giornate lavorative creano uno stato di grave disagio sociale.

Trovo opportuno ricordarLe che il ruolo centrale delle Comunità Montane nella governance della montagna ha consentito sino ad oggi di evitare eventi disastrosi quali frane, incendi ecc…: se viene meno il presidio umano la montagna rischia di crollarci addosso, di scendere a valle,  Sarno ne è un tragico esempio.

A ragion veduta credo che la forestazione sia e debba essere un’attività ordinaria di una Regione, con risorse certe e di spesa corrente, opportunamente allocate in uno specifico capitolo di bilancio.

La legge sulla montagna, se pur erroneamente ritenuta da molti assistenziale è stata sempre fonte di reddito per le popolazioni locali garantendo quel reddito minimo di cui oggi tanto si discute anche in Parlamento, capace di dare sostentamento alle famiglie che sulla montagna vivono e di tenere in vita i piccoli Comuni montani.

Le chiedo ove possibile di compiere ogni sforzo per rivedere, riformulare il succitato Art.1, comma 143 in modo da garantire ulteriormente la stabilizzazione degli operatori idraulico forestali a suo tempo operata, senza alcun taglio delle giornate lavorative e di provvedere quanto prima al trasferimento delle risorse agli enti delegati per dar corso immediato al pagamento delle spettanze stipendiali arretrate, in modo da ridare una boccata di ossigeno alle famiglie stremate dalla crisi e di ricostruire quel sentimento di fiducia e ottimismo di cui abbiamo tutti bisogno.

Confido pertanto in un suo fattivo interessamento, affinché il presente grido di dolore e disagio non rimanga inascoltato.

 

 

IL  SINDACO F.F.

Rocco Landi

 

 

 

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