A vederli sembra una scena di “Quei bravi ragazzi” di Scorsese. Ovviamente in salsa ortese. Ci verrebbe da dire “Quei bravi ragazzi” dei poveri ma dai soldi che posseggono alcuni di loro sarebbe un’inesattezza. Parentesi: quando saranno pubblicate le dichiarazioni dei redditi degli amministratori comunali? È un obbligo di legge. Guardandoli con il Natale appena trascorso ci è anche venuta in mente, con tutto il rispetto, l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci con sette commensali in meno. E ci siamo chiesti: ci sarà anche Giuda? E chi è tra loro? Alla tavolata al bar Blasus hanno partecipato i consiglieri Rocco Russo, Vincenzo Moccia e Raffaele Elveri, il presidente dell’Assise Nando D’Ambrosio ed Eduardo Indaco, promotore della lista Noi Ortesi. Al momento della foto Antonio Arena si era allontanato un attimo. Poco male. C’è o non c’è non se ne accorge nessuno. L’incontro della gang scorsesiana si è tenuto il 29 dicembre. Due giorni prima del civico consesso con all’odg 320.000 euro di debiti fuori bilancio. Un rendez-vous non casuale.
Prima della seduta consiliare fioccavano i mal di pancia in maggioranza. E più di un esponente della squadra del sindaco Andrea Villano non era intenzionato a votare i debiti fuori bilancio nel timore di ricevere qualche sfogliatella della Corte dei Conti. I meno propensi erano proprio Russo, Elveri e Moccia. Mentre D’Ambrosio ha per un attimo riposto nell’armadio i panni di “Colombina” per indossare quelli del “Tranquillizzatore”. Già prima del vertice al Blasus oltre a Russo, Elveri e Moccia non erano propense a votare sì nemmeno Katia Sorvillo e Anna Castelli. A due giorni dal consiglio del 31 dicembre urgeva un chiarimento. Senza l’accordo tutti a casa. L’incontro al bar non è stato natalizio. Toni accesi. Voce alta. Teste che scuotevano la testa in continuazione per dire “no”. A Elveri come sempre è venuta una sete da cammello. È talmente assetato che per soddisfarlo servirebbe un Acquedotti. Indaco non si era ancora liberato del tutto dall’abbraccio di Morfeo. Erano appena le 10.30. Per uno come lui abituato ad alzarsi alle 12.30-13-00 era praticamente l’alba.
D’Ambrosio “Colombina” ha cercato di destarlo più volte facendogli il “piedino”. Talmente continuo e insistente che è apparso come un invito amoroso. Moccia parlava poco. Se ne stava tranquillo com’è nel suo stile. Quando guardava l’assonnato Indaco gli veniva un po’ di abbiocco. Russo invece era quello che più reggeva la scena di “Quei bravi ragazzi”. Un De Niro degli anni d’oro. Sbuffava il fumo del sigaro come chi sa il fatto suo. Da boss in perfetto stile gangster movie. Per come fumava con gusto di primo acchito abbiamo avuto la sensazione che si stesse facendo una “canna”. Ma lui è contro le droghe. Anche quelle leggere. In quei giorni si era sparsa la voce di un possibile blitz per silurare il sindaco. Chissà se a quell’Ultima Cena c’era anche Giuda. Lo scopriremo presto.
Poi c’è stato un colpo di scena improvviso. Verso le 12.00 hanno fatto capolino al bar il sindaco Villano e Marco Lettiero (Noi Ortesi) che si erano dati appuntamento per “motivi di lavoro”. In verità perché Lettiero ha bisogno di un lavoro. “Tengo famiglia!”, ha detto al primo cittadino. E ha chiesto una mano. Villano non si è tirato indietro. Non lo fa mai. Ha subito detto: “Tranquillo, ci penso io, ti risolvo il problema, però voglio la testa di Indaco”. Poi tra sé e sé ha pensato: “Sti cazzi! Se aspetti me resti disoccupato a vita”. Alla vista del primo cittadino i commensali sono rimasti impietriti. Le facce come l’apparato genitale maschile. Alcuni di loro appaiono sempre così. Anche senza sgradite sorprese. Hanno farfugliato saluti di rito e invitato Villano a sedersi. Il viso del primo cittadino è diventato come un arcobaleno con una prevalenza di rosso fuoco. Poco dopo, ma per caso, è arrivata anche la Castelli accompagnata dal suo bel fidanzato. Senza il guinzaglio di quel “mamozio-manovratore” di Pasquale Ragozzino sembra un’altra persona. Sta esprimendo le sue potenzialità anche sul piano amministrativo. Pensavamo che fosse scema. Invece è preparata e competente. Appariva incapace solo per colpa di Ragozzino “Licio Gelli” che le tarpava le ali per incrementare il proprio potere contrattuale nei confronti del sindaco.
All’arrivo di Villano i congiurati si sono sparpagliati. Il primo cittadino è corso ai ripari. E nell’ultimo consiglio tutti sono stati allineati e coperti. Indaco non ha neppure seguito la seduta. Era ancora a letto. A dormire come un bambinello. Poi la sera tutti felici e contenti al Borgo di Casapozzano per il brindisi di fine anno. Già pronti ad affilare le armi per il 2019. Magari seduti al bar. Blasus.
Mario De Michele
L’INCONTRO AL BAR BLASUS
IL BRINDISI DI FINE ANNO