Gioia sannitica – Sia la tempistica- stringente- per utilizzare il finanziamento che le difficili alternative urbanistiche fanno optare per la demolizione e ricostruzione(in loco) della scuola media “Settembrini”.E’ il succo della relazione comunicata dal sindaco, Michelangelo Raccio, nella seduta di sabato: relazione, redatta dall’ing.Antonio Romano, responsabile Utc e Claudio Grandetti, di cui è venuto in possesso lo scorso 25 settembre ed illustrata pubblicamente nella riunione consiliare . Il progetto è quello dell’abbattimento e rifacimento del polo scolastico in base al finanziamento erogato dalla regione nell’ambito del protocollo d’intesa siglato lo scorso 9 maggio(sindaco era Fiorillo) con il quale “ i sindaci si impegnavano a realizzare gli interventi entro il 30 giugno 2015 e la rendicontazione entro fine dicembre in relazione ai fondi por fesr 2007-2013”. A seguito di quel protocollo vi è stato “un confronto tra amministrazione ed ufficio tecnico per studiare” la localizzazione degli interventi( edificio scuola media), la verifica dei tempi di attuazione considerato che il programma indicava date precise ed inderogabili” per cui si avviava una valutazione comparativa per valutare la possibilità di un nuovo insediamento o di intervenire direttamente sulle strutture esistenti”. La relazione sottolinea che la individuazione di un’area alternativa(non meno di q 10.000) al sito attuale e la serie di adempimenti da effettuare( valutazione di compatibilità urbanistica con le varie fasi connesse- i diversi livelli progettazione, acquisizione dei suoli) allo stato è preclusivo, molto difficile, se non impossibile sul piano tecnico-urbanistico : “dalle verifiche effettuate e consultando le cartografie è emerso che un’area dalle dimensioni sopra riportate, ricadente comunque nell’ambito delle strutture già destinate ad attività scolastiche, benchè presenti, non possono essere suscettibili di modifiche urbanistiche ai fini edificatori in particolare per attrezzature pubbliche in quanto classificate zone a4 e r4(zone rosse) nel piano stralcio dell’autorità di bacino. Ciò comporta che anche una proposta di trasformazione urbanistica- attraverso una variante al piano regolatore-, allo stato attuale ,non potrebbe trovare accoglimento. La realizzazione di una nuova struttura comporta la integrale urbanizzazione primaria e secondaria dell’area, con costi e tempi che non risulterebbero compatibili con le date imposte dal programma di finanziamento. Gli orientamenti degli ultimi anni in termini legislativi prevedono di contenere l’uso di nuovo suolo a causa, tra l’altro, del precario equilibrio del territorio da punto di vista idraulico. Tutto questo conduce a ritenere che la realizzazione di un nuovo edificio fuori sito comporterebbe oltre al mancato obiettivo dei tempi importi anche possibili incrementi della spesa” per cui “ in conclusione si ritiene l’intervento di edilizia scolastica in questione debba essere eseguito mediante la demolizione e ricostruzione dell’edifico scolastico sito alla via Vicinato” concludono Romano e Grandetti.
Michele Martuscelli