Gioia Sannitica- L’amministrazione riaffida all’esterno la gestione coattiva dei tributi comunali.Il via libera della maggioranza di “Rinascita gioiese” con l’autorizzazione agli uffici comunali, attraverso un atto di indirizzo, di attivare le procedure per l’affidamento ad una ditta esterna. Contraria alla scelta sancita ieri sera nel corso della seduta consiliare la minoranza di “Uniamo Gioia”. A motivare l’atto di indirizzo il sindaco Michelangelo Raccio con le difficoltà dell’organico comunale a poter gestire tale materia con la nuova farraginosa normativa”.Da qui il ricorso a esperti e professionalità esterni per aver un gettito regolare” ha detto Raccio rilevando la conservazione delle attività ordinarie al personale comunale : solo il coattivo sarà esternalizzato”. A spiegare la contrarietà il capogruppo dell’opposizione, Giuseppe Gaetano che ha richiamato una precedente dichiarazione del sindaco in materia “sulla inefficacia a volte di alcune imprese” parlando di contraddizione. “Occorre stimolare il personale interno ottimizzando così le risorse in house” ha aggiunto il rappresentante della minoranza che ha richiesto informazioni sulla copertura del servizio così esternalizzato oltre a rilevare il problema delle banche dati sulla base di precedenti esperienze negative(” ci sono precedenti a sfavore di ditte esterne”). “Il servizio è autofinanziato nel senso che parte dell’incasso è trattenuto dall’impresa affidataria” ha detto il sindaco sottolineando che il personale interno non se l’è sentita di accettare questa mansione :”credo sia stato un atto di responsabilità da parte dei dipendenti riconoscendo la difficoltà del compito”. “Noi al contrario pensiamo che i dipendenti vadano preparati, addestrati” ha replicato sul punto Maria Rosaria Franco.Da parte sua il sindaco ha messo in evidenza altri aspetti come i tempi necessari ed i costi da affrontare per i corsi. “ I cittadini devono capire che i tributi si devono pagare.E’ questa la mentalità da superare” ha detto l’assessore ed ex sindaco Mario Fiorillo insistendo sul fatto “che questo deve essere una battaglia di interesse comune”.

Michele Martuscelli

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