Fischia il vento e infuria la bufera sulla neo amministrazione comunale di Orta di Atella guidata da Andrea Villano. Dopo circa un mese di trattative, incontri segreti, ultimatum, annessi e connessi il sindaco non ha ancora chiuso il cerchio della giunta. E rischia seriamente di presentarsi con una esecutivo monco alla prima seduta del consiglio in programma oggi pomeriggio alle 16.00 in seconda convocazione. Al momento la squadra di governo è composta da soli tre assessori su cinque, uno dei quali è provvisorio: Peppe Roseto (Scegli Orta), Maria Grazia Zagaria (Coraggio) e Cesario Villano (Campania Libera… ancora per poco). I primi due sono a lunga scadenza. Il terzo è a tempo determinato. Dovrà dimettersi, o in alternativa sarà revocato dal sindaco, per lasciare spazio in giunta a una donna in quota Campania Libera (ancora per poco). Ma se i nomi degli altri due assessori devono essere solo messi nero su bianco, uno sarà Luigi Macchia all’Urbanistica, indicato direttamente dal primo cittadino, l’altro Luigi Di Lorenzo (Noi Ortesi) alle Politiche sociali, quello femminile che spetta al gruppo del consigliere regionale Luigi Bosco non è stato ancora tirato fuori dal cassetto. Un temporeggiamento inaccettabile quanto ridicolo. Il ritardo è dovuto al timore di Nando D’Ambrosio di non essere eletto presidente dell’assise. Un timore del tutto infondato e infantile in quanto il suo nome è frutto di un accordo politico di maggioranza. A causa della sua puerile paura di non mettere le mani sull’agognata poltrona l’avvocato “incidentato” ha preso per il culo il sindaco Villano (fesso lui) fino ad oggi, giorno del consiglio, promettendo di indicare l’assessore in quota rosa ma non mantenendo mai l’impegno. Una tattica politico-istituzionale indecorosa, degna della peggiore specie dei democristiani della prima Repubblica. Che ha impedito al primo cittadino di nominare entro oggi il team della giunta al completo. Per legge devono essere almeno 2 su 5 le donne nell’esecutivo.
Il traccheggiamento squallido di Campania Libera (ancora per poco) ha di fatto stoppato l’ingresso nell’esecutivo di Macchia e Di Lorenzo. In caso di loro nomina la squadra di governo sarebbe illegittimamente stata composta da 4 maschi e una donna con conseguente bacchettata della Prefettura di Caserta. Insomma gli uomini di Bosco (l’altro è Salvatore Del Prete “Soldinus Magò”, che bella squadra) hanno creato un casino. Volutamente. Fin da subito hanno lanciato un segnale chiaro, figlio delle vecchie logiche di potere (c’entra per caso Carmine Vozza il “Collocatore”?), al sindaco: se non fai come diciamo noi ti creiamo problemi. Da gente come Bosco, D’Ambrosio, Del Prete e Vozza c’era d’aspettarselo. Hanno sempre badato ai propri interessi, mai a quelli degli altri. La grande delusione dell’avvio della nuova amministrazione è invece proprio il primo cittadino. Che ha palesato un’imbarazzante inconsistenza politica e fortissimi limiti caratteriali. Politicamente non ha azzeccato una mossa. Personalmente ha fatto capire a tutto il mondo di non avere le palle (ricorderete la sparizione del suo scroto). Ha lanciato almeno due ultimatum al gruppo di Campania Libera (ancora per poco) ma senza alcun esito. Eppure non ha preso provvedimenti. Avrebbe dovuto sbattere i pugni sul tavolo e dopo una così lunga attesa indicare lui il nome dell’assessore donna. Nulla di tutto ciò. Ha subito la linea dei boschiani. E oggi in assise per colpa loro si farà massacrare dall’opposizione. Che a nostro parere ha tutto il diritto politicamente anche di sputargli in faccia. Le conseguenze in consiglio comunale potrebbero essere ancora più disastrose. Pasquale Ragozzino stranamente ha cacciato gli attributi. Fatto più unico che raro. Il promotore della lista Coraggio ieri sera ha chiesto un incontro ufficiale a Villano. Alla presenza del consigliere Anna Castelli gli ha detto a chiare lettere che la giunta deve essere ufficializzata nella sua interezza oggi nel corso della seduta consiliare. Questo l’unico paletto, più che legittimo, posto dall’avvocato Ragozzino. Che per il resto ha lasciato il primo cittadino con le mani completamente libere. Gli ha detto che per Coraggio va bene anche se l’esecutivo resta così com’è con tre soli assessori. Gli ha espresso la disponibilità affinché indicasse nella prima fase un nome di Noi Ortesi anziché quello di Campania Libera (ancora per poco). E infine gli ha dato l’ok anche sull’ipotesi che scegliesse direttamente lui la seconda donna della giunta. Riuscirà Villano nell’impresa chiudere il capitolo esecutivo a poche ore dal civico consesso? Appare improbabile. Se non impossibile. In tal caso il consigliere Castelli difficilmente prenderà parte alla seduta. Da giorni è affetta da un forte raffreddore.
Mario De Michele