“Houston, abbiamo un problema”. Con le debite proporzioni rispetto alla navicella spaziale Apollo 13 anche la lista SiAmo Gricignano ha un problema. Bello grosso. Ma a differenza di quanto successo agli astronauti statunitensi che miracolosamente riuscirono a tornare sulla Terra dopo un gravissimo danno strutturale alla navicella per il candidato sindaco Vincenzo Santagata, sembra un paradosso, potrebbe essere più complicato se non impossibile trovare una soluzione a un “guasto” che ha creato lui stesso. Pur di vincere ad ogni costo le prossime comunali del 26 maggio l’aspirante primo cittadino ha cestinato senza esitazione il motto “chi ben comincia è a metà dell’opera”.
L’alleanza con i rottamati, con il peggio dell’amministrazione targata Moretti, sfigura in modo indelebile il volto della sua lista. Nemmeno un luminare della chirurgia maxillo-facciale sarebbe in grado di salvare la faccia di Santagata e della sua squadra. L’intesa mai smentita con chi, lo ha sempre detto lui stesso (ha cambiato idea?), ha rappresentato una iattura amministrativa per Gricignano mostra un’avidità elettorale preoccupante in prospettiva futura.
L’incoerenza di Santagata non è nulla rispetto al rischio che corrono i gricignanesi in seguito all’intesa tra imprenditori e bancarottari in passato soci d’affari. Peraltro uno di loro “salvato” proprio dal tanto vituperato Andrea Lettieri che dovette mettere mano alla tasca per non farlo finire in guai seri. L’ingratitudine umana è più grande della misericordia di Dio. L’allarme rosso scatta perché attorno a un tavolo si sono seduti personaggetti che intendono il Comune come casa propria dove poter fare tutto ciò che gli pare.
Di fronte a un accoppiamento contro natura di soggetti dediti a utilizzare i soldi pubblici come il bancomat personale c’è da stare all’erta. Parliamo di truffatori e falliti. Disposti a tutto. Il pericolo concreto è che lo schema degli affidamenti diretti a ditte di famiglia o di amici-prestanome diventi di moda anche nella prossima consiliatura. Per alzare la guardia non serve riavvolgere il nastro di molto. Sotto l’ultima gestione Moretti degli appalti “sotto soglia” e degli “spezzatini” beneficiava sempre l’amico dell’amico. Carta canta. Nella passata amministrazione Santagata gridano ancora vendetta gli interventi pubblici agostani effettuati in via Sant’Antonio Abate e via Aversa e altri “servizietti”.
Due appalti, due buchi neri. Il primo di natura procedurale. Non ci fu traccia di affidamento dei lavori. Come furono assegnati? Dove sono le “carte”. Attendiamo risposte. Sia sul cantiere di via Sant’Antonio Abate che su quello di via Aversa lavoravano i dipendenti della ditta di Michele Andreozzi, con lui in prima fila e con Ersino Di Foggia “direttore dei lavori”. Per fortuna in quell’occasione era sprovvisto di ascia. Andreozzi è fidanzato con una delle figlie del noto imprenditore, accanitissimo tifoso di Santagata. Mentre l’allora assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Diretto, oggi candidato con Santagata, è fidanzato con un’altra figlia di Di Foggia.
È il caso di dire che in soldoni Diretto e Andreozzi sono cognati. Anche altri piccoli lavoretti di manutenzione furono effettuati sempre da un parente di Giuseppe Diretto. La fortuna baciò lo zio Agostino Della Gatta. In vista delle comunali proprio quest’ultimo si è accoppiato (che orrore!) con la pattumiera dell’ultima amministrazione Moretti. Tra la gioia dell’etero-Diretto, dell’asciaiolo Di Foggia e del “bravo ragazzo” Santagata. Cosa non si farebbe per un pugno di voti. E di appalti.
Mario De Michele