L’ufficio tecnico comunale continua ad animare il dibattito politico. La lettera-testamento di Ernesto Palermiti, ex responsabile del settore Lavori pubblici (clicca qui per leggere l’articolo), ha gettato inquietanti ombre sull’operato della giunta Moretti e in particolare del vicesindaco Andrea Aquilante. Le accuse di una gestione politico-amministrativa poco trasparente e clientelare hanno scatenato la reazione dell’opposizione e dello stesso primo cittadino, il quale ha risposto a muso duro all’ingegnere (clicca qui per leggere l’articolo).
A chiedere chiarimenti, quanto mai necessari, sulla complessa vicenda è il consigliere di minoranza Gianluca Di Luise, attraverso un’interrogazione a risposta orale indirizzata al presidente del consiglio comunale e al sindaco. L’esponente dell’opposizione, che finora ha sempre svolto con grande dedizione e competenza la sua attività di controllo sull’azione amministrativa, ha chiesto innanzitutto di “conoscere lo stato della pratica sulla richiesta di finanziamento Pon Sicurezza misura 2.5. di 568.755,50 euro, in particolare se sia stata correttamente eseguita la procedura amministrativa interna all’Ente, se sia stato ammesso il finanziamento e, qualora non fosse stato accolto, qual è stata la causa o la motivazione del rigetto della richiesta di finanziamento”.
I fondi destinati al riutilizzo del bene confiscato in via Marconi, sede dei Servizi sociali, sono stati la miccia che ha acceso il fuoco delle polemiche sul funzionamento dell’Utc. Le nubi più nere che offuscano l’ufficio tecnico riguardano l’organizzazione e le procedure. E proprio su questi due aspetti Di Luise punta i riflettori. “Si chiede di conoscere – scrive il consigliere comunale – come sono organizzati, in tema di risorse umane, i settori urbanistica e lavori pubblici, nello specifico le mansioni svolte dai singoli dipendenti, se viene utilizzato in seno a questo settore del personale non inquadrato regolarmente nell’Ente o delle figure dette “praticanti”.
L’esponente della minoranza incalza il sindaco e gli chiede quali misure intenda adottare per l’organizzazione dei settori Urbanistica e Lavori pubblici e “quali sono gli indirizzi e gli obiettivi politici che sono stati fissati per raggiungere il giusto grado di credibilità nei confronti della comunità”. E soprattutto di “conoscere come nel Settore Urbanistica si istruiscano le pratiche edilizie, se vengono utilizzati tecnici esterni per l’istruttoria, quale sia il criterio di affidamento e di gestione delle pratiche edilizie e se si intenda costituire una commissione di istruttoria delle pratiche”.
Di Luise chiede inoltre “se vengono utilizzati tecnici esterni per l’istruttoria, quale è il criterio di affidamento e di gestione delle pratiche e se si intende costituire una commissione di istruttoria delle pratiche edilizie”. L’ultima importante questione finita sotto la lente del consigliere di opposizione pone al centro il personale comunale. “Si chiede di conoscere qual è la procedura disciplinare dei dipendenti dell’Ente. In particolare, – scrive Di Luise – in quali luoghi vengono svolti gli incontri e se sia stata costituita una commissione disciplinare dell’amministrazione comunale.
Insomma, le accuse di Palermiti tengono ancora banco. E non potrebbe essere diversamente. Nella sua relazione finale ha riferito, tra l’altro, di aver subito pressioni da parte del vicesindaco su “un provvedimento sanzionatorio su un cantiere abusivo” per favorire un tecnico amico di Aquilante. Non solo. Ha denunciato che le “pratiche” edilizie venivano messe “in ordine”, tramite i “praticanti”, in base alle indicazioni politiche e in alcun casi anche su indicazione di tecnici esterni. E ancora: l’amministrazione non ha voluto istituire la commissione per le pratiche edilizie perché si è “pensato di non avere capacità di scelta”, cioè di non poter contare su tecnici legati alla politica.
Una serie di atti e comportamenti che, secondo Palermiti, avranno un effetto dirompente sull’amministrazione Moretti con l’arrivo della Commissione d’accesso. Anche per questo è più che legittimo che Di Luise chieda che si faccia chiarezza in consiglio comunale. I cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere come stanno le cose. Il chiacchiericcio in piazza o su Facebook lascia il tempo che trova. Ora la maggioranza deve dare risposte concrete. Con i fatti (in tutti i sensi) e non solo con parole (al vento).
Mario De Michele