SAN NICOLA LA STRADA – “Da un’attenta analisi di quanto è stato sinora svolto a livello locale dall’azione del progetto “La Sinistra”, che aveva raggruppato tutte le forze politiche di sinistra (di ispirazione comunista, socialista ed ambientalista) e a destra del P.D., purtroppo i Comunisti Italiani devono prendere atto della pochezza espressa sul territorio da questa compagine, anche se relegata a svolgere il ruolo di oppositore al governo cittadino”.

È quanto ha affermato il portavoce della locale sezione cittadina dei Comunisti Italiani, intitolata ad “Enrico Berlinguer”, dottor Salvatore Motta. “I Comunisti Italiani della Sezione “E. Berlinguer”” – si legge nell’ultimo passo del comunicato stampa del  PdCI – “ritenendo fallita e finita a livello locale l’esperienza de “La Sinistra”, comunicano ufficialmente la loro uscita da detta compagine politica locale ed invitano il Consigliere Pasquale Massimiliano Panico a trasmettere in maniera formale tale decisione nel prossimo consiglio comunale e a intervenire nell’assise non più a nome e per conto anche del P.d.C.I.. Inoltre, alla luce di quanto sopra detto, visto il fallimento dell’unità e possibile fusione dei due partiti comunisti attraverso la F.d.S., nonché la decisione degli stessi di voler intraprendere politicamente nell’immediato futuro due diverse strade i Comunisti Italiani lasceranno i locali di Via Bronzetti finora condivisi con Rifondazione Comunista per spostare la loro sezione in un’altra sede”. Insomma, un divorzio in piena regola, fra persone civili ma che a livello politico mette fine ad una esperienza che, seppure relegata al ruolo di oppositori della destra, era, comunque, una presenza stabile in Città –“L’indebolimento di questo laboratorio di sinistra” – ha proseguito Motta – “si era avuto già all’indomani delle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di San Nicola la Strada nel 2011, con l’allontanamento di S.E.L. (per avere una sua autonoma visibilità) e senza che venissero fatti tutti i passi possibili per tentare un loro riavvicinamento per una lotta comune e più rappresentativa. La speranza era che un ricompattamento di tutte le componenti di sinistra fosse potuta accadere grazie a segnali positivi provenienti da una politica forte svolta proprio da “La Sinistra” sul territorio e che facesse da polo attrattivo, grazie anche alla scarsità dell’attuale governo cittadino sia come rappresentanza sia come proposte politico-programmatiche. Purtroppo” – prosegue la nota – “i Comunisti Italiani hanno dovuto prendere atto che questo non è avvenuto, come anche non sono stati intrapresi e compiuti tutti gli sforzi necessari, sia nei vari luoghi pubblici che istituzionali, affinché ciò potesse effettivamente accadere. Anche per la Federazione della Sinistra, i Comunisti Italiani hanno dovuto fare ammenda che il progetto nazionale teso all’unificazione dei comunisti e della sinistra ha comportato invece ulteriori divisioni e contrasti, tuttora in atto specie sul tema di possibili alleanze o meno con il centrosinistra alle prossime elezioni politiche. Il Convegno nazionale della F.d.S. del 3 novembre u.s., ha evidenziato nella discussione ancor più queste divergenze, specie tra la componente di Rifondazione e quella dei Comunisti Italiani, sancendo in tale sede, anche se non ancora formalizzato, il sostanziale scioglimento della stessa F.d.S.”.

 

Nunzio De Pinto

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