Grande successo stamani per l’apertura della campagna elettorale per le amministrative di Castel Volturno e per la presentazione della lista di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale alle elezioni europee, accolta, come è facile immaginare, con grande entusiasmo e partecipazione. All’incontro, tenutosi presso il Plana Resort di Castel Volturno,erano presenti Giorgia Meloni, fondatrice e leader del movimento politico Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Gimmi Cangiano, portavoce provinciale e membro dell’esecutivo nazionale del partito, Cesare Diana, candidato sindaco per il centrodestra al Comune di Castel Volturno, i candidati casertani alle elezioni europee Vincenzo Pagano e Giovanna Maietta, i deputati Edmondo Cirielli e Marcello Taglialatela, i candidati nel collegio meridionale Gianni Alemanno, Antonio Iannone, Luigi Rispoli ed Elisa Russo. Tra i vari temi affrontati, Giorgia Meloni si è soffermata sulla spinosa questione dell’immigrazione affermando che «Per colpa dell’egoismo dell’Ue lo Stato italiano investe più risorse per gli immigrati rispetto agli italiani. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale è contro ogni forma di intolleranza ma dice no alla discriminazione degli italiani». «Sull’immigrazione» ha continuato la leader del Partito «serve una politica completamente diversa da quella attuata finora dai governi di sinistra che hanno votato l’abolizione del reato di clandestinità e hanno messo in campo provvedimenti, compreso Mare Nostrum, del tuttoinadeguati a fronteggiare l’emergenza. Nei primi 3 mesi del 2014, infatti, gli immigrati arrivati in Italia sono stati 15 volte quelli sbarcati nel 2013. L’Unione Europea che chiede all’Italia di accogliere i clandestini si deve fare carico anche dei costi. L’Italia deve pretendere la “clausola della Nazione più esposta”, sarebbe a dire l’automatica applicazione della normativa più rigida presente tra i 28 Stati membri dell’Ue. Perché mentre l’Italia è lasciata sola a fronteggiare le ondate migratorie che provengono dal Nord Africa, gli altri Stati europei approvano leggi sempre più restrittive in tema di immigrazione, a cominciare dalla Germania che si accinge ad approvare un provvedimento secondo il quale un qualunque cittadino non tedesco, quindi anche comunitario e anche italiano, che non lavora per sei mesi può essere espulso».