SAN NICOLA LA STRADA – Un bando per la gestione dei campi di calcio cittadini. È questo l’orientamento del Comune, che invece sarebbe orientato a gestire in proprio la piscina comunale. A parte l’incomprensibile scelta dei due pesi e due misure, non si comprende come mai una gestione molto onerosa come quella della piscina si scelga di farla in proprio ed una gestione sicuramente meno dispendiosa dei campi di calcio si scelga di affidarla a privati.
Una scelta, in ogni caso, che non è stata affatto digerita dal PD, che, oltretutto, contesta anche la composizione del Consiglio di Amministrazione dell’Agisac, l’Agenzia deputata a decidere in merito, dal momento che, con l’uscita dal gruppo del consigliere Vincenzo Santamaria, il Pd non è più rappresentato. Con il paradosso che un consigliere senza gruppo ne faccia parte, ed il regolamento lo vieta, ed il gruppo di opposizione più numeroso non sia nemmeno rappresentato. Ma ci sono anche altri punti rispetto ai quali la locale sezione del Pd si appresterebbe a contestare il bando. Prima di ogni altra cosa: regolamento e Statuto non prevedono l’affidamento per oltre un anno. Ci chiediamo: non sarebbe il caso che il Comune faccia un investimento sui campi di calcio, rendendoli innanzitutto agibili, visto che non lo sono ? Con l’approvazione del bilancio non dovrebbe essere impossibile trovare poche centinaia di migliaia di euro, per prevedere manto in erba sintetica e allestimento di spazi deputati agli allenamenti, così come regolarmente avviene in moltissimi comuni dove per lo sport ci tengono e ci tengono per davvero. Le società di calcio che operano sul territorio comunale, non hanno, infatti, fini di lucro. E ci risulta che l’attività venga svolta anche a costo di sacrifici economici personali dei singoli dirigenti. Come si possono chiedere a società che non hanno fini di lucro di impegnarsi a sborsare centinaia di migliaia di euro? In questo modo si metterebbe a repentaglio anche l’azione meritoria, dal punto di vista sociale, che le stesse società svolgono, consentendo a molti ragazzini, provenienti da famiglie economicamente disagiate, di svolgere gratuitamente l’attività. Il Comune avrebbe il dovere di dare a queste società e non di chiedere. Oltretutto il rischio che si corre, fanno sapere dalla locale sezione del Pd, è che società economicamente forti, anche non sannicolesi, potrebbero accaparrarsi la gestione delle strutture sportive. È, infatti, da escludere un bando comunale limitato esclusivamente alla partecipazione di società sannicolesi.