Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ufficio stampa del comune di Orta di Atella. “Per l’Imu sulla prima casa, a Orta di Atella si spende di meno che in tutta la Provincia di Caserta. Il dato, significativo, emerge dalla tabella diffusa nella giornata di giovedì dal Ministero dell’Economia che fotografa il panorama completo del gettito prodotto nel 2012, sia per la prima abitazione che per gli atri immobili, dall’imposta municipale che colpisce la componente immobiliare del patrimonio”.

“Nella speciale classifica dei 104 comuni della nostra provincia – si legge nella nota -, il centro guidato dal sindaco Angelo Brancaccio è sul podio delle città meno esose con una media pro-capite, sulla prima abitazione, di 74,99 euro. L’esborso medio sulla seconda casa, invece, è di 242,31 euro, ammontare rientrante abbondantemente nella media nazionale. Orta di Atella, nell’ambito provinciale, stacca Macerata Campania, con 127, 21 euro, e Teano con 141,31, rispettivamente secondo e terzo comune con un impatto meno gravoso sulle tasche dei cittadini. Ma, a ben vedere, l’analisi del Tesoro sulla spesa media a famiglia della nuova imposta sugli immobili, palesa che Orta di Atella è una vera e propria oasi felice non solo su scala provinciale, ma anche a livello regionale e nazionale. Se si fa eccezione di Zerfaliu, nell’oristanese con un impatto pro-capite di appena 16,14 euro, e di pochi altri centri della Penisola, nei quali il versamento medio è di poco superiore a 50,00 euro a famiglia, sono rare le municipalità italiane che vantano una media pro-capite così contenuta. Un record, il secondo di fila dopo il primato di comune più giovane di Italia di fine 2012, che indica come Orta sia effettivamente un comune virtuoso, segno tangibile della stagione della buona amministrazione della cosa pubblica, inaugurata dalla giunta Brancaccio il giorno successivo al voto del 28-29 marzo di tre anni fa. “E’ un dato che ci inorgoglisce- spiega il primo cittadino- e che denota come la nostra azione amministrativa sia costantemente proiettata verso il taglio di sprechi inutili e miri a raggiungere l’equità tributaria garantendo parimenti tutti quei servizi essenziali per la nostra comunità che ci permettano di sostenere le fasce meno abbienti della popolazione anche attraverso la riduzione della pressione fiscale inaugurata già nel 2012 con l’aliquota della Tarsu ridotta del 20 per cento rispetto all’anno precedente. Questo dato, in particolare, ci incoraggia a proseguire su questa scia, anche perché Orta è l’unico comune su scala provinciale dove l’impatto della pressione tributaria sui cittadini è realmente minimo”. Nonostante la scure dei continui tagli erariali, frutto delle varie spending review governative, e una situazione economica complessiva intricata, nel centro atellano, non solo l’asticella della pressione tributaria si è standardizzata verso il basso, ma, i dati forniti dall’ufficio assistenza comunale, chiariscono come la spesa sociale pro-capite garantita dai servizi municipali negli ultimi mesi è aumentata. Oltre ad una serie di servizi low-cost, quali la refezione scolastica, gli aiuti concreti per le famiglie ortesi in difficoltà arrivano dal banco alimentare (raddoppiato nel 2013), dall’eliminazione della tassa sui passi carrabili, dal trasporto e dall’assistenza scolastica e post per i diversamente abili e da una serie di progetti per gli anziani residenti in città”.

 

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