RECALE – «Comprendiamo – esordisce Enzo De Angelis, segretario cittadino del Partito Democratico – che l’amministrazione guidata dal sindaco Patrizia Vestini si trovi ad operare in una situazione critica per le finanze comunali; tuttavia, ci sembra che la decisione di elevare l’Imu per la seconda casa fino al limite massimo consentito sia una scelta profondamente sbagliata per almeno due motivi.

Intanto, è evidente che la randellata andrà a colpire bilanci familiari già fortemente provati dalla pesante crisi economica, dalla crescente carenza di occupazione e dall’aumento della tassazione nazionale; in secondo luogo, il sacrificio imposto ai cittadini di Recale andrà solo in parte a beneficio delle casse comunali. Infatti, per le case che non sono abitazione principale, allo Stato è riservata una quota pari al 50% dell’imposta. Se davvero, come sostiene l’assessore Antimo Argenziano, l’aumento è conseguenza della necessità di reperire fondi per far fronte ai minori introiti previsti dal Ministero, sarebbe stato opportuno individuare strumenti più efficienti per far affluire nelle casse comunali l’intera somma. La scelta di ritornare a gestire direttamente la riscossione dei tributi – prosegue De Angelis – è condivisibile, ma richiede una grande capacità di governare la strategia economica e finanziaria del Comune. Purtroppo, in questi mesi, dobbiamo registrare segnali contrari, interventi di spesa occasionali, non mirati e a volte non giustificati. L’accordo con cui sono stati riconosciuti alla ditta affidataria del servizio rifiuti 89mila euro di debiti pregressi, ad esempio, non poteva e non può essere separato da un’attenta valutazione della qualità del servizio offerto e del rispetto degli obblighi contrattuali. Da anni i cittadini e le associazioni recalesi denunciano disservizi che vanno dalla mancata pulizia delle strade all’assenza di interventi nelle aree periferiche, dalla mancanza di contenitori per il vetro ai difetti della raccolta differenziata. Questi disservizi hanno portato a percentuali di raccolta differenziata ben lontani da quel 60% che la legge ci obbliga a raggiungere entro il 31 dicembre prossimo: in quella data per i Comuni inadempienti scatteranno pesanti sanzioni economiche. In realtà, la congiuntura economica rende inaccettabile da parte degli Amministratori locali continuare a perseguire l’obiettivo della salvaguardia del bilancio comunale solo colpendo ripetutamente i cittadini. È necessario un cambiamento di rotta nell’amministrazione delle finanze comunali per reperire le risorse finanziarie attraverso una più equa ed efficace riscossione dei tributi, una più incisiva lotta all’evasione contributiva e, soprattutto – conclude De Angelis -, mediante la cancellazione degli sprechi e dei costi inutili.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui