«Il recente rapporto Svimez ha messo in risalto la catastrofica situazione in cui si trova il Mezzogiorno. Nel Sud del nostro Paese c’è l’esigenza di far ripartire con urgenza il lavoro. Da questa valutazione nasce la mia proposta di legge in materia di istituzione di un incubatore di mestieri regionali». Queste le parole del consigliere regionale di ‘Campania libera’ Luigi Bosco, che nella mattinata di ieri ha presentato la proposta di legge articolata in cinque articoli. «Nella situazione in cui si trova il Meridione – dichiara il vicepresidente della commissione consiliare Attività produttive, Programmazione, Industria, Commercio, Turismo e Lavoro – la creazione di occupazione potrebbe passare per la rivalorizzazione dei mestieri che ci lasciano in eredità i diversi luoghi della Campania. Mi riferisco all’artigianato, anche sartoriale, al settore dei caseifici di Caserta e Battipaglia, a quello dei pastifici di Gragnano, dei vini e liquori di Benevento, Avellino e Sorrento, fino alla produzione di oggettistica. L’incubatore di mestieri si ergerebbe sulle ceneri dell’apprendistato, fallito perché pretendeva di mettere insieme due momenti probabilmente incompatibili tra loro: quello di studio e quello di formazione. L’offerta, infatti, per avere successo dovrebbe concentrarsi in uno solo dei due campi. Del resto, i migliori esperti di mestieri sono quelli che hanno ricevuto l’insegnamento sin dalla giovane età. La proposta di legge – continua Bosco – è volta ad istituire una scuola dei mestieri tradizionali a rischio estinzione, in cui i docenti sono veri e propri artigiani. La struttura che intendiamo istituire sarà direttamente collegata con le botteghe per verificare la reale domanda di lavoro e per un periodo di tirocinio post-formazione all’interno di esse. Ritengo – conclude il consigliere Bosco – che i mestieri regionali abbiano un potenziale occupazionale altissimo; questa è un’occasione che i nostri giovani non possono perdere».