La Commissione Scuola e la Consulta delle Elette hanno proseguito oggi – con la partecipazione dell’assessora all’istruzione Annamaria Palmieri e della dirigente del sevizio Diritto all’istruzione Blasio – la discussione sulla qualità della refezione scolastica incontrando la dottoressa Paola Vairano e il dottor Giuseppe Pezone della Asl Napoli 1. Come ha detto in apertura il presidente della Commissione Scuola, Arnaldo Maurino, la Commissione, insieme alla Consulta delle Elette, considera centrale, anche in vista del capitolato della nuova gara per il servizio, questo tema, già affrontato nel corso di precedenti riunioni con genitori e associazioni che hanno posto una serie di interrogativi relativi alla tracciabilità dei prodotti usati, alle tabelle merceologiche, al sistema dei controlli.

La presidente dalla Consulta delle Elette, Simona Molisso, ha elencato tutta una serie di problemi riguardanti: il tema della tipologia e qualità dei pasti forniti, dal modo in cui i cibi vengono presentati (spesso non incontrando il gradimento dei bambini) alla qualità in generale del cibo consumato a scuola, anche indipendentemente dal pasto fornito dal Comune (ad esempio le merendine confezionate) con le ricadute in termini di errata cultura alimentare e conseguenze sull’ipernutrizione – problema al quale il Comune dovrebbe prestare maggiore attenzione, ad esempio con il metodo della “merenda pilotata”, cioè fornendo indicazioni alle famiglie sui cibi da portare o non portare a scuola – , sulla rispondenza effettiva tra la tabella dietetica e i prodotti usati dalle ditte (portando ad esempio la tabella dei fornitori, che ogni ditta deve presentare e che, nel caso di una delle Municipalità, mostra una discordanza evidente con le prescrizioni della Asl), sulla presenza di prodotti surgelati, congelati, in scatola nella dieta, sulle certificazioni di qualità delle ditte e dei prodotti, in particolare chiedendo l’adozione della certificazione ISO 22005 che permetterebbe la completa tracciabilità dei prodotti. La presidente Molisso ha anche avanzato alcune proposte di modifica delle tabelle, ad esempio l’introduzione di un ulteriore pasto a base di legumi e la sostituzione della pasta con cereali diversi dal grano, oltre che un aumento di vegetali, e di vegetali bio, evidenziando, in un successivo intervento, che la mensa scolastica offre ben tre piatti di carne nel corso della settimana rendendo difficile alle famiglie un riequilibrio con i pasti che vengono consumati a casa.

L’assessora Palmieri ha evidenziato che molti dei problemi sollevati attengono alla cultura alimentare degli adulti, oltre che ai gusti dei bambini, e vanno affrontati con campagne di informazione e con progetti pilota, come quello attuato in una scuola di Scampia, il V Circolo, dove un intervento attuato in collaborazione con l’Asl, ma soprattutto con il protagonismo delle mamme, ha portato alla completa eliminazione, in due mesi, delle merendine confezionate a favore della frutta. Sul problema del controllo sulla rispondenza tra quanto previsto nel capitolato dell’appalto e i prodotti usati dalle ditte, l’assessora, sottolineando che non è competenza della Asl, ma del Comune, ha sollecitato la costituzione delle Commissioni Mensa che hanno oltre al compito di monitoraggio anche quello di controllo sulla refezione.

La necessità di effettuare controlli più mirati è stato sottolineato anche dalla consigliera della II Municipalità, De Giacomo, mentre la consigliera Beatrice ha sottolineato l’aspetto contrattuale della rispondenza tra quanto previsto nel capitolato e quanto fornito dalle ditte ed ha richiamato il ruolo della Commissione come destinataria delle richieste e degli interrogativi provenienti dalla cittadinanza.

Gli esponenti della Asl Napoli 1 hanno spiegato, dai rispettivi punti di vista, il tipo di lavoro che compiono e il supporto che forniscono da decenni al Comune sulla redazione delle tabelle dietetiche per la refezione, esponendo anche i diversi aggiustamenti nel corso degli anni previsti e le sperimentazioni effettuate.

La dottoressa Vairano ha spiegato che il suo servizio si occupa di igiene alimentare e nutrizione, ambito nel quale il punto di riferimento è da un lato la normativa europea, dall’altro le linee guida ministeriali e regionali, ed ha illustrato i molti progetti nell’ambito dell’educazione alimentare sottolineando la drammaticità dei dati campani relativi all’obesità infantile (solo il 47% dei bambini campani ha un peso normale), dati sui quali le statistiche dimostrano l’incidenza del fenomeno obesità soprattutto nelle classi meno abbienti. Per quanto riguarda le tabelle dietetiche poste a base del nuovo capitolato per la refezione, queste sono state riviste sulla base delle segnalazioni provenienti dalle ditte fornitrici e, attraverso il Comune, dalle famiglie e dalle scuole. La dottoressa Vairano ha comunque sottolineato che l’introduzione del metodo dello scodellamento ha segnato un cambio epocale nella refezione, portando anche ad un azzeramento delle segnalazioni su problemi igienici di cui la Asl è il terminale.

Il dottor Pezone, che si occupa di polizia veterinaria, ha spiegato che il lavoro del suo ufficio mira a definire, sulla base delle leggi e delle norme igieniche, le caratteristiche merceologiche  degli alimenti che le ditte fornitrici devono acquistare e somministrare, precisando che la tracciabilità degli alimenti esiste dal 2002 – e sulla carne da anni ancora precedenti -. Sui controlli di competenza sanitaria, il dottor Pezone ha illustrato il sistema che prevede una sorveglianza, un monitoraggio, audit programmati e ispezioni a sorpresa che i funzionari della Asl esercitano regolarmente investita della qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria.

Ringraziando i funzionari della Asl per il contributo offerto alla discussione, il presidente Maurino ha concluso richiamando l’opportunità che siano al più presto costituite le Commissioni mensa previste dall’appalto per la Refezione scolastica.

 

 

 

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