“E’ stato necessario sollevare la questione a livello parlamentare e annunciare una interrogazione perché l’onorevole Luigi Di Maio si accorgesse di quanto stavano facendo alcuni attivisti pentastellati sul territorio e ne prendesse, anche se intempestivamente, le distanze. Meglio tardi che mai”. Lo afferma ironica la deputata Pd Camilla Sgambato, componente della Commissione Cultura alla Camera, dopo avere qualche giorno fa acceso i riflettori su una lettera che il Movimento Cinque Stelle di Santa Maria Capua Vetere aveva inviato al locale istituto Leonardo Da Vinci, diretto dalla professoressa Silvana Decato, per chiedere un incontro tra la scuola ed il vicepresidente della Camera. Era stata poi la vicepreside prof.ssa Chiara Chirico a motivare al giornale Huffington Post la decisione della scuola di non accettare l’incontro. Scoppiata la polemica – tanto che su proposta dell’onorevole Sgambato, il gruppo parlamentare del Pd stava per presentare una interrogazione sul caso -, è stato poi lo stesso Luigi Di Maio, con un post su facebook, a “raddrizzare il tiro” prendendo le distanze dalle iniziative di singoli attivisti. “Suona strano – commenta ora la deputata casertana – che in un movimento strutturato come quello dei Cinque Stelle, si sia potuto fare il nome del vicepresidente senza che lui ne sapesse niente: troppo attivismo di certi attivisti? Certo è che l’ennesima gaffe pentastellata, anche se non concordata con Di Maio, resta un brutto tentativo di strumentalizzare la scuola a fini elettorali. Una mancanza di rispetto nei confronti dell’istituzione scolastica, dei suoi dirigenti, dei docenti e degli alunni. Ma la Buona Scuola – conclude Camilla Sgambato – prende forma e la conoscenza sempre più approfondita che se ne sta avendo va di pari passo con un crescente apprezzamento della riforma”.