SAN NICOLA LA STRADA – A fare una discarica e buttarvi dentro la spazzatura non ci vuole molto tempo. Con i soldi e le attrezzature in men che non si dica una discarica (abusiva o autorizzata) è bella e attrezzata, alla faccia delle popolazioni che dovranno sorbirsi i veleni ed i fetori da essa prodotti, oltre a sapere che il tasso di mortalità aumenterà a vista d’occhio e non è affatto certo che riusciremo a vedere (da vivi) la bonifica della discarica che per tanti anni abbiamo dovuto subire.
Ed è quello che da molti anni sta accadendo per i residenti del quadrilatero della morte che si trova attorno alla discarica Lo Uttaro al confine con il comune di San Nicola e che vede interessati anche i cittadini di Caserta, Maddaloni e San Marco Evangelista, quest’ultimi già vittime della discarica Migliore Carolina. I fondi per la bonifica della Uttaro, avevano promesso i politici nazionali e regionali, arriveranno solo nel 2012, ora invece dovrebbe prendere il via la sola caratterizzazione. Per vedere i ventitrè milioni e mezzo di euro, che dovranno essere erogati da Governo e Regione Campania, dovremo aspettare ancora un anno. Esattamente 10 milioni arriveranno dal Governo Nazionale, mentre da palazzo Santa Lucia ne giungeranno 13,5. Di gran lunga inferiore la spesa per la caratterizzazione dell’area vasta, pronta a partire entro la fine dell’anno: un milione e mezzo di euro che saranno prontamente erogati da parte della Regione Campania e che rappresenteranno quindi la prima tranche dei venticinque milioni totali che il Comune di Caserta riceverà per il recupero dell’area. Ma il dubbio è sempre presente nella mente dei cittadini e del ComEr (Comitato Emergenza Rifiuti) di San Nicola che ha sempre messo in guardia dagli annunci ad effetto provenienti dai palazzi del potere. Infatti, la caratterizzazione dell’area de Lo Uttaro avrebbe già dovuto partire da tempo, invece le operazioni riguardanti Lo Uttaro sono state Inserite nel Piano triennale delle opere pubbliche della Regione Campania. Poco chiaro, invece, appare a questo il destino dell’area una volta bonificata, recuperata e restituita alla cittadinanza. Scongiurata l’ipotesi della costruzione di un digestore anaerobico che il sindaco Del Gaudio voleva a Lo Uttaro, nessun progetto è in vista sotto questo aspetto. In virtù di nuove esigenze future per il territorio casertano, appare forse prematura una progettazione in questi termini secondo alcuni. Per altri invece, tale progettazione sarebbe necessaria per un recupero in tempi brevi della zona, dopo i numerosi anni di sofferenze. Resta però ancora in piedi il progetto della Regione Campania che prevede la realizzazione di un sito di stoccaggio e di trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi nell’area “Lo Uttaro”. In proposito, l’On. Domenico Zinzi, in una lettera inviata ai Comitati civici che si battono da anni per la bonifica de Lo Uttaro, scrisse “….la Provincia si opporrà in maniera unita e compatta, con forti iniziative di carattere politico, alla realizzazione di questo sito in località “Lo Uttaro”, chiedendo subito alla Regione Campania di bloccare il progetto che ne prevede l’istituzione. <omissis>….. Il mio impegno e quello dell’Amministrazione che presiedo non può che essere orientato verso la tutela del territorio e, in questo caso, verso la bonifica dell’area “Lo Uttaro”. Tutto quello che non va in questa direzione, come la creazione del sito di stoccaggio voluto dalla Regione Campania, troverà la ferma opposizione politica da parte della Provincia di Caserta, che intende continuare a difendere i suoi cittadini da ulteriori interventi che risulterebbero oltremodo penalizzanti”. Nel frattempo, da parte dei comitati civici, viene ribadita la necessità di sigillare i pozzi alle autorità dei comuni che insistono sull’area, affinché possano essere rispettate le ordinanze dei comuni di San Nicola La Strada (ordinanza del sindaco Pascariello del 2010) e Caserta di interdizione a questi e affinché soprattutto si limitino i rischi per la salute umana. Rischi molto gravi. Parla infatti di inquinamento irreversibile la Procura di Napoli dove è in corso un processo volto a punire eventuali responsabili per “disastro ambientale”. Ma questo dettaglio insignificante a chi importa ?
Nunzio De Pinto