Nel percorso che ha portato il Partito Democratico di Maddaloni alla decisione di celebrare le primarie per la scelta del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni amministrative, abbiamo sempre condiviso l’idea che dovessero essere i maddalonesi a dover scegliere quale fosse la strada da percorre ed i programmi da attuare. Le primarie non possono però trasformarsi da straordinario strumento democratico di selezione della proposta politica in una battaglia autoreferenziale tra pezzi di ceto politico sparso. Ci dispiace constatare l’assenza di qualsiasi forma di discussione e confronto, nessuno sforzo di riflessione comune sui presupposti ideali e programmatici della coalizione. Il Partito Democratico nella fase di costruzione del nuovo centrosinistra non può prescindere dall’assoluta contrarietà rispetto ai trasversalismi di comodo, ritrovandosi protagonista dell’alternativa e forza di cambiamento reale. Crediamo che Maddaloni abbia davvero bisogno di un centrosinistra che torni a rappresentare la risposta al disagio, che riconsegni alle nuove periferie un percorso di rinascita dopo gli anni dell’abbandono. La ricostruzione del tessuto democratico della nostra comunità non può che ripartire da una seria analisi delle cause che hanno generato il fallimento del centrodestra e per questo da un’idea di amministrazione della cosa pubblica che sappia ridare alla politica la sua naturale funzione e il suo giusto primato. Abbiamo deciso pertanto di sostenere, insieme a tanti altri compagni, la candidatura di Flavio Smarrelli, avendo ritrovato nella sua proposta e nella condivisione delle prospettive quel terreno comune che da tempo ricerchiamo. All’indomani della conferenza stampa del candidato Giuseppe Razzano dispiace doversi porre molte domande. Quale condivisione può ricercare un candidato che ha la presunzione di dire che la parte di partito che sostiene le sua candidatura è quella “sana”? La ricostruzione “storica” delle vicende che hanno riguardato il partito ci pare quantomeno parziale. Dalla candidatura a sindaco di Carmine Addesso il PD ha deciso di imboccare la strada della discontinuità, rappresentata con coerenza dalla successiva proposta di Gaetano Esposito, raccogliendo in numerosi appuntamenti percentuali di consenso superiori alla media delle altre grandi città della Provincia. Con la necessaria dose di autocritica dobbiamo dire che l’isolamento del PD alle ultime amministrative fu causato soprattutto dalla scelta di non celebrare le primarie come richiesto da altre forze politiche, scelta che fu sostenuta fortemente proprio dall’allora segretario e futuro candidato sindaco. A chi ed a cosa serve questa divisione tra ‘buoni’ e ‘cattivi’ alla vigilia di un appuntamento così importante per la nostra città? La discussione non può e non deve rinchiudersi nei toni divisivi e autoreferenziali da peggior confronto congressuale. Chiediamo al commissario del circolo del PD di Maddaloni On. Pina Picierno che si torni a discutere di quale futuro riconsegnare ai cittadini e che lo si faccia con termini appropriati e rispettosi nei confronti di tutte le anime del Partito Democratico. Diversamente dovremmo ritenere incompiuto ed infruttuoso il percorso di commissariamento intrapreso a seguito delle macerie lasciate dall’ultimo tesseramento e dalla fase immediatamente precedente a quest’ultimo. Invitiamo parimenti a porci le scuse che crediamo ci siano dovute. A chi pensa di rappresentare la parte sana, rispondiamo rivendicando la sincerità di un impegno che onoriamo da anni e la forza che deriva dal sentirsi parte di un’unica ed autentica comunità di valori.

Giovani Democratici di Maddaloni

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