AVERSA – Una maggioranza confusa e rissosa riesce ad approvare cinque regolamenti ma non a concludere l’esame di tutti i punti all’ordine del giorno dell’odierna seduta del consiglio comunale. Dopo una maratona di sei ore, infatti, il presidente dell’assise, Giuseppe Stabile, nel cercare di votare l’immediata esecuzione della Commissione Pari Opportunità ha dovuto prendere atto che il numero di consiglieri presenti nell’aula consiliare non era sufficiente per andare avanti. In virtù di questo incidente di percorso è stato rinviato l’esame di una serie di debiti fuori bilancio.
Ma al di là dell’epilogo finale, non è stato un consiglio comunale noioso. Fin dalle prime battute, una mozione del consigliere comunale Gino Della Valle avente ad oggetto la ztl e la movida in via Seggio, ha acceso il dibattito e fatto emergere una serie di divergenze di vedute tra Pdl, o almeno una parte, e Noi Aversani. La mozione è stata poi ritirata dopo un’ora di confronto in virtù dell’impegno del sindaco Giuseppe Sagliocco a convocare un consiglio comunale monotematico in cui dirimere la questione che coinvolge vari settori sociali della città.
L’assise ha poi approvato un atto di indirizzo a sostegno del Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati, dove di recente si è verificato l’ennesimo episodio di cronaca nera che ha messo a rischio l’incolumità del personale e evidenziato il bisogno di misure che incrementino la sicurezza della struttura.
Dopo l’approvazione senza problemi del regolamento sui controlli interni, la cui relazione è stata affidata all’assessore Guido Rossi, è iniziata la bagarre. All’assessore Ninì Migliaccio il compito di illustrare il regolamento sui gazebo dehors così come licenziato dalla commissione consiliare. A seminare scompiglio è stato il consigliere del Pdl Gino Della Valle che, citando una serie di sentenze, contestava il procedimento delle autorizzazioni a scadenza, ritenendo che i gazebo avessero bisogno del permesso a costruire.
La maggioranza, su questo punto, ha anche bocciato la proposta di Santulli di rinviare l’approvazione del regolamento con la votazione che è terminata 11-11.
A sparigliare le carte, c’è stato anche un emendamento proposto da Mario Tozzi che di fatto ha liberalizzato la realizzazione dei gazebo nelle aree private. Un emendamento che ha visto la maggioranza, sindaco compreso, andare sotto in virtù della spaccatura del gruppo Udc. Bisceglia e De Cristofaro (con l’autonomista Paolo Santulli) si sono astenuti mentre Pdl e opposizione hanno votato per l’emendamento Tozzi che è passato tra le rimostranze del resto della maggioranza.
Confusione che si è ripetuta poco dopo in occasione del tanto atteso regolamento sui cottimi fiduciari. Anche in questo caso alla relazione dell’assessore Elia Barbato ha fatto seguito una raffica di richieste di chiarimenti e precisazioni anche da esponenti del Pdl. In particolare della Valle e Dello Vicario sono riusciti ad ottenere che la lista fosse rivista annualmente in modo da non penalizzare nessuna ditta. Dopo una sospensione, la seconda della giornata, il regolamento è stato approvato all’unanimità. La stessa sorte è toccata al documento che disciplinerà la pubblicità e la trasparenza delle stato patrimoniale dei titolari delle cariche elettive e di governo.
A rallentare, nuovamente, i lavori del consiglio è stato l’onorevole Paolo Santulli che sul regolamento per la concessione della cittadinanza onoraria e degli attestati di benemerenza ha fatto approvare ben tre emendamenti e ingaggiato una vera e propria battaglia personale che lo porterà a chiedere la revoca della cittadinanza onoraria a Silvia Baraldini. Un atto concesso nel 1999 quando nel paese era in corso una grande campagna di solidarietà per far tornare la Baraldini, peraltro profondamente malata, in Italia. Santulli ha parlato di dittature, maggioranze bulgare lasciando intendere che a breve presenterà un’istanza per cancellare quanto fatto dall’allora amministrazione di centrosinistra. Un intervento duro che ha provocato la ferma reazione del sindaco Sagliocco che ha preannunciato che lui voterà contro un provvedimento del genere. Parole che non sono piaciute a Santulli il quale poco dopo ha lasciato la seduta del consiglio comunale.
Fin qui la cronaca dell’assise, ma oggi ad Aversa si è palesata con forza la crisi dei partiti. Dagli interventi in consiglio comunale è emerso, abbastanza chiaramente, che manca un confronto sia all’interno dei vari gruppi consiliari che tra le varie forze che compongono la maggioranza. Fin quando potrà durare?