http://www.ilsussidiario.net/img/img_NEW/web/raffaeleguerriero.pngArchiviazione per Raffaele Guerriero, il consigliere comunale di Marcianise finito nelle maglie di una inchiesta giudiziaria e sottoposto a misura cautelare. La notizia è stato accolta con soddisfazione dal sindaco Velardi.

 

Ecco il suo post:

 

Buongiorno. Marcianise si avvia a vivere una giornata storica: in mattinata acquisiremo al Comune la villa di proprietà della famiglia Belforte, in via Pisa, per poterla poi dare in uso alle associazioni che aiutano i disabili. Mai successo prima. Un risultato straordinario, frutto della determinazione dei magistrati napoletani e dell’amministratrice dei beni del clan camorristico. Un grande segno di civiltà per tutta la comunità di Marcianise. Con una coincidenza particolare: arriva nelle stesse ore la notizia della definitiva archiviazione della posizione del consigliere comunale Raffaele Guerriero, incarcerato ed inquisito per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Una vicenda che risale a pochi giorni dopo l’insediamento della mia amministrazione. La vicenda fu vergognosamente strumentalizzata: i giornalisti della camorra e i politici amici della camorra vollero farci subdolamente apparire come una coalizione di criminali. Ecco ora il risultato: definitiva archiviazione decisa dal gip su richiesta degli stessi pm, ricalcando una decisione già presa da un altro gip quando revocò allora gli arresti per Raffaele. In quella circostanza io usai espressioni forti, dissi che se era responsabile di ciò di cui era accusato, Raffaele meritava la sedia elettrica. Se era responsabile. Non lo è, non lo è mai stato, dicono adesso i giudici, e perciò con altrettanto durezza ora dico che va, anzi deve essere completamente riabilitato nella sua funzione pubblica. Corretto fino in fondo, Raffaele si sospese dal gruppo del Pd per evitare imbarazzi al suo partito. Ma anche per disinnescare la polemica interna al Pd, dove qualcuno ora dovrebbe fare una grande autocritica (ma non la farà). Vediamo adesso che spazio verrà data a questa notizia e quali saranno i commenti dei professionisti dell’anticamorra: ho molti dubbi. In chiusura, ringrazio i magistrati per la decisione assunta e anche per i tempi, relativamente brevi. Vicende come queste sono un pesantissimo calvario personale e familiare ma, viste da un altro lato, confermano che la macchina della giustizia, pur lenta, ha una sua efficienza. I magistrati della Dda di Napoli hanno dimostrato di saper leggere la realtà, e lo dico in giornate come queste che sono complicate per loro, al centro di ben altre polemiche. Per tutti noi quei magistrati restano, pur nella limitatezza della loro azione che era e resta umana, un baluardo contro la criminalità organizzata, in una terra – la nostra – che ha vissuto per troppi anni grazie ad indicibili patti e a vergognose alleanze tra segmenti della criminalità e fette consistenti della politica, delle professioni e dell’economia.

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