“Colpiscono nella loro drammaticità e violenza le parole pronunciate da Nunzio Perrella, pentito di camorra, nel corso della presentazione del volume ‘Oltre Gomorra. I rifiuti d’Italia’ edito dalla Centoautori e curato dal giornalista Paolo Coltro, di una volontà nel 1989 della camorra e non solo di volere uccidere la giornalista de ‘Il Mattino’ Rosaria Capacchione”. Lo dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione, segretario della Commissione Anticamorra. “Solidarietà e vicinanza alla brava cronista Rosaria Capacchione che con i suoi articoli e la sua caparbietà ha contribuito a scrivere pagine di verità sullo scandalo dei rifiuti d’Italia interrati in Campania, raccontando di quel famoso tavolino a tre gambe costruito sugli intrecci tra politica, imprenditoria deviata e camorra – sottolinea Viglione -. L’intento di ucciderla, a quanto dichiara Perrella, fu evitato per non sollevare un polverone simile alla tragica vicenda di Giancarlo Siani”. “Voglio ricordare che proprio il Movimento 5 Stelle propose l’intitolazione dell’aula consiliare del Consiglio regionale alla memoria del giovane cronista ucciso dalla camorra – evidenzia – a onore del rigoroso e attento lavoro di ricerca della verità da parte dei giornalisti che, come nel caso della Capacchione, è garanzia di libertà”. “Il libro ‘Oltre Gomorra. I rifiuti d’Italia’ – conclude Viglione – è un sasso lanciato nello stagno dell’indifferenza e contro la rimozione collettiva che regna in Italia sull’affare rifiuti. Come Commissione anticamorra prenderemo spunto per mettere in campo una serie di attività e approfondimenti”.

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