MONDRAGONE – “Quanto accaduto nella celebrazione dell’ultimo Consiglio comunale del 19 settembre scorso lascia basiti tutti coloro i quali ritengono che la politica sia ancora una nobile arte”. Lo dichiara in una nota il consigliere comunale d’opposizione Giuseppe Piazza.

Quando qualcuno – continua – , però, pretende di riservarsi l’esclusività del collegamento di questa nobile arte alla legalità e alla trasparenza di ogni atto che la politica compie, vedi il Partito Democratico di Mondragone condotto dal Consigliere comunale – già sindaco della città – Cennami, prima o poi inciampa in clamorosi autogol. E l’esempio è presto fatto. Nella seduta dell’ultima Assise comunale i tre Consiglieri del PD hanno assistito impassibili all’astensione del sindaco Schiappa sulla delibera delle sdemanializzazioni senza che lo stesso abbia motivato la sua dovuta – obbligatoria – dichiarazione di esonero dal voto perché legato da vincolo parentale e permettendo, così, l’approvazione “indebita” di una Delibera consiliare che ha tutti i crismi della nullità.

I Consiglieri comunali Cennami, Martucci e Supino, con il loro mutismo e il loro voto favorevole hanno concorso ad approvare un atto deliberativo senza il numero legale previsto dalla normativa. Un atteggiamento incosciente che mette a rischio la legittimità anche di tutti gli atti successivamente approvati, ivi compreso il bilancio di previsione del 2014. Ma quel che è peggio su quanto accaduto è il “silenzio assordante” di un partito, il PD, ormai a conduzione familiare che – molto probabilmente – si è anche reso conto dell’errore commesso in Aula dai suoi rappresentanti ma sceglie di non proferire parola alcuna né di attivarsi per un provvedimento in autotutela in Consiglio comunale con la vana speranza che “Ha da passà ‘a nuttata”.

Alla faccia della legalità e della legittimità che tanto si vantano di incarnare! La trasparenza e la liceità degli atti, soprattutto se rivendicata come privativa,  non può essere professata a giorni alterni. L’aver scelto di dare seguito al ribaltone, per rivincita personale o per chissà quale altro nobile motivo, e senza alcun fondamento programmatico porta il Partito Democratico a navigare a vista con conseguenti amare sorprese”.

 

 

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