“Negli ultimi giorni è salita alla ribalta su tutti i giornali e i media più importanti la questione “mulattiera di Castello Matese”. Su sollecitazione del meetup di Piedimonte Matese, un gruppo di attivisti si è recato sul posto realizzando un video e un servizio fotografico molto completo di quello che, a parer nostro, è un vero e proprio scempio storicoartistico-ambientale. Il progetto originale prevedeva la possibilità, per un tratto di circa 30 km, di interrare finalmente i tralicci dell’alta tensione. Si tratta si due progetti distinti, due PSR, su un tratto di 30 km, che inizia dal lago del Matese e giunge fino a Piedimonte”. Si legge in una nota congiunta dei Meet Up Piedimonte a 5 stelle, Vairano a 5 Stelle, Capriati a 5 Stelle, Pietravairano in Movimento, Alife a 5 Stelle, Gruppo Baia e Latina, Gruppo Dragoni. Due progetti da circa 2 milioni di euro l’uno. Durante il sopralluogo, filmato e documentato, ci siamo accorti che, dal nostro punto di vista, così come erano stati effettuati i lavori, mai più si sarebbe potuto tornare allo status quo ante. Quella mulattiera andava coccolata, protetta, le pietre contrassegnate, numerate e riposte in maniera coerente, in modo da poterla ripristinare nel migliore dei modi possibili. Considerato lo stato del cantiere, appare chiaro come i lavori non siano stati effettuati con l’idea del ripristino ma con l’idea della velocità, perché, probabilmente, con l’approssimarsi della scadenza del PSR si sarebbe rischiato di perdere il finanziamento (per fortuna, poi, è arrivata la proroga). Detto questo, gli scriventi meetup auspicano che la mulattiera sia riportata allo stato originario, chiedendo alla competente Soprintendenza di esercitare il potere di controllo e di supervisione riconosciutole per legge e, soprattutto, che i lavori siano attentamente segnalati. Sicuramente, la nostra azione non si esaurirà con questa pubblica denuncia. Infatti, continueremo a tenere gli occhi aperti su quanto accade da “quelle parti”, poiché questo atto iniziale ha già costretto la ditta a ripristinare i gradoni, i cui blocchi lapidei erano sparsi su tutta la strada, e le autorità competenti ad “aprire gli occhi” sulla vicenda che, a nostro avviso, è stata gestita nel peggiore dei modi da tutte le parti in causa. Per i motivi sopra elencati, chiediamo, da un canto, il ripristino totale dello stato dei luoghi, dall’altro, che tuttii soggetti deputati alla vigilanza osservino e si esprimano su quello che noi consideriamo un vero e proprio scempio! I cittadini attivi continueranno a tenere gli occhi aperti”.

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