SANT’ARPINO – È una presa d’atto della drammatica situazione amministrativa e sociale ed al tempo stesso un accorato appello affinché si garantisca il futuro lavorativo di tanti santarpinesi quella del leader dell’opposizione Francesco Capone che parla del “disastro Multiservizi”.
“Il fallimento del sindaco Di Santo- dichiara Capone- è il fallimento del modello amministrativo da lui stesso messo in piedi che ci ha dapprima “regalato” il dissesto economico del comune e poi ha pervicacemente disarticolato e distrutto tutte le iniziative socio-economiche messe in campo da tempo e da altri, portando al fallimento di realtà quali la stessa Multiservizi.
Capire le ragioni perché tale società non abbia funzionato a dovere non è impresa ardua. Si è trattato di un tremendo mix di incompetenze ed incapacità tutte ascrivibili al Di Santo ed ai suoi sodali, che ha avuto quale conseguenza pratica e disastrosa quella di portare il monte debiti all’astronomica cifra di circa un milione di euro. Esposizione debitoria che si ingigantisce giorno dopo giorno, fra interessi legali, precetti e via discorrendo. Insomma responsabilità palesi sulle quali anche la magistratura ha aperto gli occhi e sulle quali prima o poi conosceremo la verità.
Ma a prescindere dal lavoro dei giudici non si può ulteriormente ignorare lo stato e l’incuria in cui versa da tempo immemore questa società e di conseguenza l’intera macchina amministrativa pubblica locale. Una situazione senza precedenti e di grandissima pericolosità che non si può più tacere nell’interesse supremo della cittadinanza. Per questo nella mia veste di consigliere comunale e di guida dell’opposizione intendo farmi carico in tutte le sedi di tale problematica e giocare a carte scoperte al fine di individuare delle soluzioni che reggano dinanzi al fallimento economico già in atto e soprattutto siano da viatico alla soluzione al problema occupazionale dei lavoratori della Multiservizi.
Per questo sin da oggi chiedo che si garantisca il futuro lavorativo degli attuali dipendenti della società, attraverso una seria e continua verifica dei paramenti di produttività, che non potrà non passare attraverso la rimozione di quelle cause che hanno mortificato e continuano a mortificare l’impegno ed il lavoro di tante persone serie e coscienziose che ogni giorno lavorano nella Ecoatellana.
È indispensabile avviare il confronto con le forze sindacali per scegliere le migliori forme organizzative ed arrivare ad un razionale utilizzo del personale in organico. In altre parole si mettano in campo tutte le azioni necessarie per garantire un futuro sereno e solido alla società ed ancor di più gli attuali livelli occupazionali.
Ovviamente trattandosi di una società ad intero capitale pubblico, ed essendo il sottoscritto un rappresentate dei cittadini eletto in un’assemblea democratica non potrò esimermi dall’informare la magistratura, sia quella ordinaria che quella amministrativa, oltre che, ovviamente. quella contabile, di quanto sta accadendo e di quanto accadrà in futuro. Queste anomalie, per usare un eufemismo, devono cessare. Chi ha ruoli istituzionali deve pensare in primis al bene degli amministrati e non gestire più il Comune, e quanto ne consegue, come se fosse una sua proprietà privata”.