Il capogruppo alla Regione dell’IdV, Eduardo Giordano, presenta interessanti emendamenti alla proposta di legge di chiusura delle cave e dei cementifici. Gli emendamenti sono a tutela del Policlinico e dei posti di lavoro delle industrie insalubri come la Cementir. Scatta l’incompatibilità anche per eventuali impianti di trasformazione dei rifiuti e per i siti di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non. Il riferimento è per il sito di Lo Uttaro. Ora sì che i comitati e le associazioni schierati contro il sito delle 87.000 mila tonnellate all’anno di rifiuti possono appellarsi su un fatto nuovo. Inserito infatti nella proposta di legge un no secco alla New Ecology.

“Tutta l’area dove sorgerà il Policlinico – tiene a far sapere il Consigliere – dovrà essere liberata da ogni presupposto che possa creare anche un minimo di impatto ambientale. Nel 2018 entrerà in funzione il Policlinico e per questa data si devono creare tutte le condizioni affinchè lo stesso sia messo in condizione di avviare lo sviluppo del territorio. Meglio lavorare ora per rimuovere gli impedimenti piuttosto che tenere in piedi situazioni contrastanti ad una struttura come il Policlinico”. Il grosso però ruota sempre intorno ai cementifici. La Cementir in particolare. Per Moccia il sindaco Del Gaudio ha posto la scadenza. Un anno e via. “Sono in linea con la posizione del sindaco Del Gaudio, che invito a fare la stessa cosa con la Cementir. Io ho posto come termine ultimo il 2018. La Cementir entro questa data deve chiudere e provvedere alla delocalizzazione e la Regione la deve smettere di concedere ampliamenti e proroghe infinite”. Finalmente viene fissata una data certa. Una data che coincide con l’apertura del Policlinico. Ma il Consigliere Giordano ha pensato anche ai lavoratori della Cementir. Formazione e diversificazione dell’attività lavorativa e inserimento nel Policlinico. “Per quello che ha decretato la Regione, prima di sei anni, non possiamo proprio ragionare. Che nessuno si illuda, perchè la Regione ha garantito la sopravvivenza alla Cementir per altri anni, ma senza dare scadenza. La scadenza – aggiunge il capogruppo dell’IdV – ora c’è e se la legge sarà approvata, quello della Cementir può considerarsi un capitolo chiuso. Nessuno poi potrà giocare sui dipendenti della stessa, in quanto un altro emendamento li tutela dalla chiusura. Tre anni prima della chiusura dello stabilimento gli stessi saranno avviati alla riqualificazione lavorativa per poi essere assorbiti dal Policlinico”. Un altro vincolo è stato posto per gli impianti di trasformazione dei rifiuti. Ma di che cosa si tratta, è lo stesso Eduardo Giordano a spiegarlo. “La Cementir potrebbe anche incenerire i rifiuti, una volta dismessa l’attività. E’ un pericolo – conclude l’on. Giordano – che non possiamo correre. Ed è per questo che con un altro emendamento ho provveduto a bloccare ogni tentazione che potrebbe andare nella direzione di bruciare i rifiuti. La distruzione del paesaggio e del sistema collinare dei Monti Tifatini richiedono solo ed elusivamente la ricomposizione ambientale e non soluzioni ulteriori per salvare la Cementir”.

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