Si può fare. È andato per il verso giusto il primo incontro tra il sindaco Andrea Villano e i funzionari del ministero dell’Interno sul nuovo piano per il fabbisogno del personale del Comune di Orta di Atella. Stamattina il primo cittadino si è recato alla volta di Roma per proporre ai dirigenti del Viminale la deroga, prevista per legge, allo stop alle assunzioni per gli Enti in dissesto finanziario. Villano ha fatto presente senza giri di parole le ormai insostenibili difficoltà della macchina amministrativa ad andare avanti per il numero esiguo di dipendenti comunali. Peraltro nel prossimo triennio ci saranno almeno una quindicina di pensionamenti. E il personale sarebbe ulteriormente ridotto all’osso. Il sindaco ortese ha chiesto al Governo centrale il via libera per assumere otto nuove unità: quattro per il comando vigili urbani, due nel settore amministrativo, una da inserire nell’ufficio tecnico e uno per l’area finanziaria. Il comparto che necessita di forze fresche è sicuramente quello della polizia municipale. Una città di circa 30mila abitanti, con problemi gravissimi come l’abusivismo edilizio, ha urgentemente bisogno di altri uomini. Il comandante Gradinetta non può continuare a fare i salti mortali.

Apriamo e chiudiamo parentesi. Si vocifera che la giunta vorrebbe procedere all’integrazione salariale per due lsu da impiegare nel cimitero. Per cortesia non scherziamo. Se integrazione ci sarà non potrà che riguardare il settore dei vigili urbani. Tornando al vertice al ministero dell’Interno c’è da dire che si è concluso positivamente. Villano ha incassato la diponibilità da parte dei funzionari del Viminale di valutare in tempi rapidi una soluzione concreta a un problema oggettivo. L’unico inconveniente per il sindaco si è verificato al momento dell’ingresso nell’ufficio del dirigente che si occupa degli enti locali e quando si è passati ai saluti finali. Appena entrato nella stanza il funzionario guardando in direzione della porta ha ripetuto più volte “avanti, avanti” con il tono della voce via via più alto e infastidito. Poi guardando in basso quasi all’altezza del pavimento ha notato che Villano era già entrato. E si è scusato per non averlo visto subito.

Scena simile quando il confronto è giunto al termine. Il funzionario ha invitato il sindaco ad alzarsi per accompagnarlo all’uscita. Ma niente. Glielo ha ripetuto. Niente ancora. Poi si è reso conto che Villano era già in piedi. Dandogli una pacca sulla spalla ha guardato con un sorriso il primo cittadino di Orta di Atella e con la spigliata ironia romanesca gli ha detto: “Egregio sindaco, la prossima volta che viene a Roma passi a casa mia, nel cortile mi manca Mammolo”.

Mario De Michele

 

 

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