Premessa: non siamo di fronte ai vergognosi privilegi della politica di cui sono piene le cronache nazionali. Allo stesso tempo ci chiediamo se in un Comune in dissesto finanziario sia il caso che un assessore chieda anche il rimborso per le spese di carburante oltre a percepire l’indennità di carica. Un quesito, un dubbio, una perplessità che giriamo al “protagonista” Enzo Giardullo e all’intera amministrazione comunale di Orta di Atella. Il componente della giunta Mozzillo ha presentato un conto di 1014 euro per le spese di benzina fronteggiate da quando è stato nominato assessore. Giardullo non è ortese, risiede in provincia di Salerno, e quindi non vuole mettere di tasca propria i soldi per i viaggi per giungere al Comune. Scandaloso? Forse, no. Ma sicuramente inopportuno non solo politicamente. Negli enti locali in dissesto di solito gli amministratori rinunciano all’indennità di carica per non gravare ulteriormente sulle casse comunali già in rosso. E inoltre chi ricopre un ruolo istituzionale non dovrebbe farlo innanzitutto per spirito di servizio? Peraltro l’assessore ha già intascato in passato soldi pubblici in qualità di membro del nucleo di valutazione. Tutto legittimo, sia chiaro. Ma una domanda nasce spontanea: egregio dottor Giardullo, visto che lei conosce bene lo stato di salute del Comune in quanto assessore alle Finanze, non crede di poter rinunciare al rimborso per le spese di carburante? Potrebbero bastarle i 700 euro mensili di indennità di carica. O no?

Mario De Michele

 

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