La caserma dei carabinieri non “molla” il Puc. E il responsabile del settore Politiche del territorio scrive al sindaco per ragguagliarlo su una situazione che via via sta assumendo i contorni di una farsa. Dopo l’ennesimo “viaggio” a vuoto presso la locale stazione dei militari dell’Arma per chiedere la restituzione degli atti originali del Piano urbanistico, sequestrati lo scorso 8 luglio e dissequestrati sia dal Riesame che dal Gip di Santa Maria Capua Vetere, l’ingegnere Claudio Valentino ha preso carta e penna e ha scritto una dettagliata comunicazione a Brancaccio in relazione all’ultima “visita” in caserma. Visita che per la seconda volta si è conclusa con un nulla di fatto. Ieri mattina il responsabile delle Politiche del Territorio si è recato, accompagnato dal comandante della polizia municipale Salvatore Mozzillo, presso la stazione dei carabinieri per richiedere nuovamente la restituzione del Puc, come disposto dal Riesame (presidente Orazio Rossi) e dal Gip (Ivana Salvatore) del Tribunale sammaritano. Ma nonostante un precedente sollecito i vertici dei militari dell’Arma ortesi non hanno consegnato la documentazione. E, dopo aver ricostruito le altre tappe della vicenda, l’ingegnere Valentino comunica al sindaco cosa è avvenuto nella giornata di ieri e cosa sarebbe dovuto accadere in quella di oggi. “In data martedì 12/08/2014 ore 13.00 circa – si legge nella missiva firmata dal responsabile delle Politiche del territorio e controfirmata dal comandante dei vigili urbani – recatisi nuovamente lo scrivente ed il ViceComandante della Polizia Municipale presso la Stazione di Orta di Atella per ricevere gli atti, venivano velocemente informati dal sottufficiale in comando Mar. Cosimo Daluiso (non li riceveva, ma colloquiava dall’interno della guardiola del piantone) che per ragioni di servizio (sembra, una querela da trasferire personalmente in Procura) si sarebbero visti il giorno dopo (cioè oggi, ndr), previa conferma telefonica, tra le ore 9.00 e le ore 14.00”.
Poiché non si è ancora ben compreso che “fine” abbiano fatto i verbali sequestrati al termine del consiglio dell’8 luglio, Valentino chiede al maresciallo Dalusio se gli originali del Puc fossero tornati in possesso della stazione dei carabinieri. Stando a quanto scrive l’ingegnere, il sottufficiale ha risposto che “forse sì, ma non ho controllato”. E Valentino aggiunge tre punti interrogativi che assomigliano a un “sic”, come per dire: stiamo a posto! Il tecnico estensore del Piano urbanistico illustra al sindaco Brancaccio anche gli “sviluppi” di oggi 13 agosto. “Attendendo in data odierna le notizie, come precisato dal maresciallo, nulla avveniva né alcuna telefonata perveniva fino alle ore 14.00-, trascorrendo così vanamente un’altra giornata. Si precisa che per rapidità di comunicazioni il sottufficiale in comando veniva notiziato anche del numero di telefono personale dello scrivente”. Senza peli sulla lingua, né con timore “reverenziale”, Valentino chiude la comunicazione con una considerazione impietosa sul comportamento dei carabinieri di Orta di Atella: “Quanto sopra è stato evidenziato poiché tale disinteresse e superficialità nei confronti sia di una precisa disposizione della Magistratura (la restituzione di atti sequestrati) sia nei confronti di rappresentanti di una istituzione civile, quale è l’Ente Comune di Orta di Atella, non è né accettabile né consona ai comportamenti propri dell’Arma dei Carabinieri”.
Nelle prossime ore la “scomparsa” del Puc si arricchirà di nuovi “piccanti” particolari. Intanto l’amministrazione comunale ha già predisposto un altro sollecito per ottenere, come disposto dai giudici, la restituzione degli atti originali. La minuziosa richiesta preparata dall’avvocato Mario Griffo sarà indirizzata alla Procura di Santa Maria C.V. e al comando provinciale dei carabinieri di Caserta.
Mario De Michele