Villa comunale bloccata, chiusa da anni e i cittadini sono privati di uno spazio verde di cui usufruire. Succede in quel di Orta di Atella dove tutto e il contrario di tutto sono possibili. La settimana scorsa è stato sciolto il consiglio comunale per accertati condizionamenti delle locali organizzazioni criminali. La decisione è pervenuta dal Consiglio dei Ministri e sono già stati nominati i commissari prefettizi che si occuperanno dell’Ente per i prossimi mesi. Tante sono le cose lasciate in sospeso. Tra queste la realizzazione del parco giochi che versa attualmente in uno stato di abbandono. Il parco è ubicato in via Verdi, dovrebbe comprendere un chiosco e un’area ludica, ma al momento è chiuso e desolato. Non solo, oltre all’erbacce e alle giostrine in evidente stato di deterioramento è diventato anche uno spazio dove abbandonare ogni genere di rifiuto. Questa struttura ha subito un lungo iter burocratico negli anni per quanto riguarda la destinazione e conseguente aggiudicazione alla ditta che avrebbe dovuto prenderne gestione. E ad oggi nulla è risolto. Di questo lungo travaglio basta riportare quella che è l’ultima parte. Il 28 luglio 2018 con determina n. 318 si procedeva ad aggiudicazione provvisoria dell’area ad una prima ditta, la quale viene poi revocata in seguito ad ulteriori verifiche dei requisiti per poter esercitare le attività. Con determina n 365 del 21 settembre 2017 quindi si provvede ad un’altra aggiudicazione provvisoria con la quale entra in campo la “Società Atellana Service s.r.l.”. Il 21 giugno 2018 – qualcuno potrebbe commentare sarcasticamente in tempi lampo quindi- con verbale di consegna dell’area comunale attrezzata, sottoscritto dall’allora dirigente dell’Area Tecnica Adele Ferrante, dall’allora dirigente Suap Francesco Silvestre, dal dipendente d’ufficio Pasquale Silvestre, dal legale rappresentante della “Progetti e Gestioni s.r.l.”, Iovinella Immacolata, e dal consulente della società, il geometra Nicola Iovinella (dominus del Utc ai tempi del boom edilizio) si procede all’aggiudicazione una volta e per tutte. Si provvedeva così alla consegna delle chiavi al legale rappresentante. Entro 15 giorni la società avrebbe dovuto mandare un preventivo al Comune per tutto quanto necessario per la fruizione del parco e successivamente alla messa in sicurezza dell’area e alla manutenzione della stessa si sarebbe potuto aprire al pubblico. A luglio 2018 la ditta ha provveduto così a fornire il preventivo. Data la somma la società si era offerta di provvedere direttamente a patto che questa fosse detratta dalla somma totale da versare per il quinquennio contrattuale. Quindi la domanda è: dov’è stato l’intoppo? Avranno in seguito smarrito le chiavi? In tutto questo lasso di tempo l’Ente e gli uffici preposti hanno portato avanti questo iter o hanno del tutto dimenticato che il parco giochi prima o poi -meglio prima- avrebbe dovuto riaprire? Qualcosa sarà andato storto. Ad oggi infatti le condizioni sono allarmanti, l’area non è stata pulita di recente e non è stata riaperta al pubblico. Sarebbe da verificare se gli obblighi economici, oltre quelli concernenti le attività previste dal bando, siano stati ottemperati. Il Comune ha intascato la somma prevista? E perché la società non provvede a rendere fruibile la struttura al pubblico? Intanto degrado e immondizia imperversano nell’area con il rischio che peggiori sempre più la situazione.
Valentina Piermalese