Francesco Piccirillo passa la mano. Si dimette da consigliere comunale di Orta di Atella. Alla base della clamorosa e inaspettata decisione del capogruppo consiliare Pd, comunicata ai cittadini attraverso un manifesto intitolato “Senza alibi né attenuanti” (affisso nelle prossime ore), ci sono motivi di carattere personale, ma soprattutto questioni politiche. In particolare lo sfaldamento del gruppo consiliare ha indotto Piccirillo a una riflessione. Negli ultimi tempi infatti i consiglieri dem hanno intrapreso strade diverse. In qualche caso diametralmente opposte. E alla fine Piccirillo si è convinto che farsi da parte sia la scelta migliore “per riprendere un confronto pacato e sereno, prima di tutto all’interno del Partito Democratico e, dopo, con tutte le forze politiche e sociali”. Insomma un atto di responsabilità per cercare di riportare il Pd sulla via dell’unità e per favorire “un progetto serio, non dilettantistico, a cui arrivare senza fughe in avanti, senza questioni pregiudiziali e senza posizionamenti strategici”. Piccirillo lascia il consiglio comunale, ma resta in campo per dare il suo contributo politico: per essere utili, dice, non è necessario ricoprire cariche istituzionali. L’ormai ex capogruppo Pd denuncia con forza il rischio di essere risucchiati nel vortice “dell’autolesionismo politico e della miopia progettuale”. E avverte: “Eppure la Storia dovrebbe essere maestra. Che sia chiaro: non ci sono più alibi né attenuanti!”. Da qualche mese nel Pd il “giocattolo” si è rotto. E Piccirillo che pur essendo giovane fa politica da molto tempo si è reso conto che sono venuti meno “quei presupposti che ci avevano caratterizzato come l’unica alternativa di governo della nostra città, questo mi ha fatto capire che il mio ruolo istituzionale si è esaurito”. Dalla sua analisi, amara quanto lucida, appare chiaro che non si ricandiderà alle imminenti elezioni comunali. Ma non rinnega l’ esperienza amministrativa sulla quale ha calato il sipario. Anzi rimarca che “oltre a essere stati anni al servizio di tutti i cittadini ortesi, sono stati anche un’importante opportunità di crescita personale ed umana”. Ora però Piccirillo ha deciso di uscire dalla scena del consiglio comunale. E lo fa con grande dignità politica e personale.

Mario De Michele

 

Ecco il testo integrale del manifesto con il simbolo del Pd intitolato “Senza alibi né attenuanti”

“La stasi che, ormai, caratterizza il processo di formazione di una reale alternativa all’attuale amministrazione comunale, portato avanti, negli ultimi anni, con entusiasmo e risultati, dal Partito Democratico ed, in particolare, da un gruppo consiliare compatto, impongono ad ognuno di noi delle scelte trasparenti, leali e dettate, solo ed esclusivamente, dal perseguimento dell’interesse generale. È proprio per questo che, con profondo rammarico, al termine di una lunga riflessione, in cui hanno pesato anche vicissitudini familiari (che mi hanno aiutato a riapprezzare i sani valori della famiglia e della leale e sincera amicizia), sono giunto alla decisione di rassegnare le dimissioni da Consigliere Comunale e, conseguentemente, da Capogruppo del Partito Democratico. Gli anni che ho trascorso in questo consesso, oltre a rappresentare una forte e costante ragione di impegno al servizio di tutti i cittadini ortesi, sono stati anche un’importante opportunità di crescita personale ed umana. Oggi, però, il venir meno di quei presupposti che ci avevano caratterizzato come l’unica alternativa di governo della nostra città, mi ha fatto capire che il mio ruolo istituzionale si è esaurito. Tale scelta vuole essere, soprattutto, un modo per riprendere un confronto pacato e sereno, prima di tutto all’interno del Partito Democratico e, dopo, con tutte le forze politiche e sociali che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nella nostra amata città. Un confronto che possa portare ad un progetto serio, non dilettantistico, a cui arrivare senza fughe in avanti, senza questioni pregiudiziali e senza quei posizionamenti strategici, che hanno dimostrato, per l’ennesima volta, autolesionismo politico e miopia progettuale. Eppure la Storia dovrebbe essere maestra. Che sia chiaro: non ci sono più alibi né attenuanti! È evidente, quindi, che in tal senso, io continuerò ad esserci, convinto che si possa e si debba fornire un contributo utile, anche senza ricoprire, necessariamente, ruoli ed incarichi istituzionali. È, ormai, giunto il momento di restituire il Primato alla Politica. Orta merita di più!

Francesco Piccirillo

(Già Capogruppo Partito Democratico Orta di Atella)

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