Lo avevamo anticipato ieri. Ci abbiamo preso in preso in pieno. All’incontro tra i consiglieri di maggioranza il sindaco Andrea Villano si è fatto consegnare da tutti gli assessori le deleghe nelle sue mani. Azzeramento della giunta, quindi. In più come annunciato da Campania Notizie ha chiesto pieni poteri per la formazione del nuovo esecutivo. Tutti d’accordo, fatta eccezione per il solito Raffaele Elveri che quando si tratta di nomine è sempre in prima fila. Se andasse all’opposizione sarebbe un bene per tutti. Con la lettera di dimissioni in tasca scritta già ieri il primo cittadino ha strigliato i componenti dell’Assise. Pur rivendicando alcuni risultati raggiunti Villano ha detto senza giri di parole che l’amministrazione comunale sta deludendo le attese degli elettori. E che lui non vuole essere la vittima sacrificale del poco impegno e delle poche capacità dimostrati finora dalla coalizione di governo. Senza una svolta getta la spugna.
E in effetti assessori come Peppe Roseto “Poltrone e Sofà”, Caterina Torromacco e Maria Grazia Zagaria hanno solo arrecato danni amministrativi. Produttività zero. Si dovrebbe salvare invece Luigi Macchia che però dovrà portare a casa qualche risultato concreto sul Puc. Quasi certo della riconferma è Luigi Di Lorenzo, l’unico che si è davvero rimboccato le maniche. Roseto sta facendo anche il patto col diavolo pur di non perdere poltrona e stipendio. Ma in una giunta realmente di tecnici e composta da professionisti competenti ed esperti la sua presenza sarebbe impossibile da sostenere. Villano farebbe una figuraccia. E anche il nuovo esecutivo partirebbe con il piede sbagliato e con un fardello chiamato Roseto. Il nuovo team di Villano sarà varato nel giro di 20 giorni.
Come già detto il sindaco ha mostrato non poche lamentele anche nei confronti dei consiglieri comunali. Ha fissato per ognuno di loro degli obiettivi da raggiungere. Insomma per gente come Antonio Arena, Anna Castelli, Vincenzo Moccia, Katia Sorvillo e tanti altri è finita la ricreazione. Non è passata ancora la proposta del capogruppo unico di maggioranza. Il sindaco ha proposto la Castelli ma Moccia, su imbeccata di Eduardo Indaco, per il momento si è opposto. In verità la stessa Castelli ha detto con grande umiltà di non sentirsi pronta per un ruolo così importante. Da quando non è più “schiava” di suo cugino Pasquale Ragozzino, l’esponente di Coraggio sembra già politicamente più matura. In ogni caso il capogruppo unico non è una priorità. Se ne parlerà nei prossimi giorni. La vera novità è che Villano ha ottenuto ciò che voleva: totale autonomia nella scelta dei nuovi assessori. Ora ha lui il cerino in mano. In caso di scelte sbagliate (tipo la riconferma di Roseto) non dovrà annunciare le dimissioni. Dovrà direttamente rassegnarle.
Mario De Michele